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"In Sicilia la corruzione politica è dilagante"

Il bilancio della Corte dei conti per la Sicilia: "Nel 2012 contestati danni erariali per 114 milioni di euro"

11 marzo 2013

"La corruzione in politica è un fenomeno diffuso. Per questo il legislatore ha messo in campo misure finalizzate a un controllo più efficace sulla gestione delle risorse pubbliche per impedire l'ulteriore verificarsi di gravi episodi di cattiva amministrazione, sintomatici di un preoccupante calo di tensione morale nella politica e nella gestione della cosa pubblica".
Lo ha detto il procuratore regionale Guido Carlino in occasione della cerimonia di apertura dell'anno giudiziario 2013 della Corte dei conti per la Sicilia.

Lo scorso anno sono state aperte 5.450 istruttorie, a 375 persone sono stati contestati un danno erariale di 114.314.637,97. A chiusura della attività istruttoria, la Procura regionale ha depositato 105 atti di citazione in giudizio a carico di 200 soggetti, per un danno erariale accertato di 65.110.051,08 di euro; la Procura ha ottenuto condanne per 86.595.310,48 milioni di euro.
"Per lo più le vicende oggetto di attività istruttoria - ha ribadito Carlino - sono caratterizzate e accomunate da sperperi di risorse, inefficienze e diseconomicità dell'azione amministrativa, con l'aggravante, in molte ipotesi, dell'esistenza di condotte finalizzate al conseguimento di personale vantaggio dall'esercizio delle funzioni istituzionali, con pregiudizio per l'erario pubblico, anche in termini di lesione dell'immagine della pubblica amministrazione".

Carlino ha puntato il dito anche verso la cattiva gestione degli enti locali in Sicilia: "In molti di tali enti - ha sostenuto - sono presenti gravi situazioni di squilibrio nei conti, determinate anche da una crescente massa di debiti fuori bilancio. La Procura è impegnata nella individuazione di danni sottesi ad indebitamento non consentito nonché nel perseguimento di atti elusivi del patto di stabilità e nella individuazione di responsabilità soggettive nella determinazione del dissesto finanziario".
Sulla gestione del personale, Carlino ha evidenziato i danni accertati in ordine ad assunzioni illegittime e a inadempienze di vario tipo nello svolgimento della attività lavorativa e ha fatto riferimento anche a indagini sull'affidamento di consulenze ovvero di incarichi dirigenziali esterni, conferiti in carenza di adeguati requisiti professionali in capo ai nominati e senza previa verifica dell'esistenza di professionalità interne.
Il procuratore ha affrontato anche il tema della riscossione di entrate e tributi. Carlino ha segnalato danni a carico di agenti della riscossione nonché di privati incaricati di riscuotere entrate per conto della pubblica amministrazione nonché di tesorieri degli enti. "In materia di appalti o di forniture, abbiamo più volte segnalato - ha affermato - l'ipotesi di inadeguata cura degli interessi erariali nell'esecuzione dei contratti pubblici".

Un'ampia parte della relazione è stata dedicata alla sanità. Sono stati segnalati dalla Procura della Corte dei Conti illeciti di vario tipo nelle procedure di acquisizione di beni e servizi, nella attività professionale extra moenia e nel conferimento di incarichi nonché casi di "malasanità" per danni da erronea diagnosi ovvero da interventi chirurgici non correttamente eseguiti.

Il presidente della Corte dei Conti, Luciano Pagliaro, ha aggiunto: "I fenomeni della corruzione e della concussione hanno assunto caratteri di sistematicità e vastità, ma purtroppo, in mancanza di un'esplicita denuncia o di una scoperta in flagranza, i reati sono difficilmente accertabili e, come segnalato dal Presidente della Corte di Appello, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, la quasi totalità delle indagini contraddistinte da successo si è fondata sull'attività di intercettazione telefonica ed ambientale".
Dopo avere sottolineato l'efficacia della legge 190 approvata dal Parlamento l'anno scorso in materia di "disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione", Pagliaro ha auspicato "un'implementazione delle norme sulla semplificazione amministrativa, limitando al massimo il passaggio delle pratiche da un ufficio all'altro ed eliminando i lacci e lacciuoli che ostacolano il sollecito svolgimento dell'attività amministrativa e costituiscono il brodo di coltura per il manifestarsi dei fenomeni concussivi e corruttivi". "È però indiscutibile, a mio avviso - ha proseguito - che nessun provvedimento, per quanto incisivo, potrà avere effetti determinanti per l'eliminazione del fenomeno, ove non vi sia un ritorno dell'etica nella politica, nonchè una nuova condivisione da parte della società civile dei principi di onestà, correttezza, legalità e rispetto per il pubblico denaro, frutto dei sacrifici dei contribuenti".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]

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11 marzo 2013
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