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"In Sicilia per lavorare di più e guadagnare di meno"

L'ex pm Antonio Ingroia e il suo nuovo incarico da "riscossore"

10 aprile 2013

"L'hanno preso come un accordo all'interno della casta. Come un incarico di privilegio per salvarmi da Aosta, quello sì, un mandato più comodo e meglio remunerato. Invece credo che ci sia molto più da lavorare alla riscossione dei debiti della Sicilia, per uno che ha la mia esperienza, che come giudice in sovrannumero ad Aosta".
Dopo la valanga di critiche mosse all'ex procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, per l’incarico assegnatogli dal governatore Rosario Crocetta come presidente di Riscossione Sicilia Spa (l’Equitalia siciliana, ndr), quest’ultimo tenta di spiegare meglio il suo nuovo impegno.
"Si tratta della società che ha costituito per decenni uno snodo fondamentale del sistema economico politico mafioso. Non a caso saldamente in mano ai cugini Salvo", ha spiegato Ingroia parlando delle infiltrazioni delle cosche all'interno dell'amministrazione regionale siciliana. "I Salvo all'epoca avevano ottenuto una concessione a vita dalla regione e una società privata per la gestione della riscossione. Oggi la società non è più privata ma ad intera partecipazione pubblica e soprattutto è tornata in mano alla Regione".

E dalla Regione sono partiti dei segnali di attenzione verso il pericolo di altre infiltrazioni: "Proprio Crocetta, recentemente, ha evidenziato varie opacità e scarsa trasparenza, strane relazioni e rapporti con studi professionali. E un buco di bilancio della società - ha spiegato il leader di Rivoluzione Civile - a fronte di consulenze pagate con milioni di euro. Tanto da aver presentato già delle denunce alla Procura di Palermo".
"Il presidente Crocetta - ha aggiunto l'ex pm - mi ha chiesto di assumere questo incarico, che io ritengo una sorta di commissariamento della società. Io lo considero tale. Un incarico provvisorio. A tempo, semplicemente per mettere in ordine la gestione della società e verificare cosa sia accaduto in questi ultimi tempi".
Ingroia ha spiegato inoltre che il suo compenso sarà meno della metà di uno stipendio da magistrato. Quanto alle prese in giro circolate sul web ha detto: "Niente male la battuta da Rivoluzione Civile a Riscossione Civile. Anche se io farei un'ulteriore declinazione: da riscossione civile a riscossa civile".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Corriere del Mezzogiorno]

- L'«esattore» delle tasse siciliane (Guidasicilia.it, 09/04/13)

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10 aprile 2013
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