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''In Sicilia reddito pro-capite più basso rispetto al 1974''

I fattori negativi e le possibili soluzioni per l'economia siciliana secondo il presidente di Confindustria Sicilia

05 marzo 2010

Il reddito pro-capite in Sicilia è sceso a valori inferiori al 1974, quando era pari al 65% del reddito medio nazionale: nel 2009 il valore è sceso al 60%, cinque punti percentuali in meno rispetto a 35 anni fa.
E' il dato citato dal presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, in occasione del Direttivo e della Giunta degli industriali siciliani tenutasi a Catania, nella sede della STMicroelectronics.

"Il Pil regionale - ha detto Lo Bello - è del 4,5-5%, come quello nazionale ma la crisi di produzione rende la nostra situazione drammatica. C'é stato un calo del 2,4% nei consumi, del 14% negli investimenti e nel settore manifatturiero del 2,9%". Secondo il presidente degli industiali siciliani "la crisi non è congiunturale ma strutturale e quindi da parte della Regione ci vogliono risposte strategiche e non contingenti". "Le imprese sono preoccupate. - ha spiegato ancora Lo Bello - In Sicilia, dove la componente dell’export non è molto rilevante, la crisi è invece strutturale, dipende meno da fattori congiunturali e prevalentemente da problemi di sistema. Lo diciamo da tempo, ma siamo stati in ascoltati". Per questo chiede "riforme urgenti e non leggi". "Occorre agire - auspica - con strumenti amministrativi, nuove regole che impongano trasparenza e velocità burocratica".

Lo Bello riconosce che "nella Sanità la Regione ha fatto qualcosa di positivo" ma adesso deve affrontare la crisi ecomica. "Gli sforzi di riforma non siano solo annunciati, ma tradotti in realtà”, purché, ha aggiunto, "l’economia sia liberata dall’intermediazione dei poteri pubblici e criminali che carica le imprese di costi visibili e invisibili e dà alla politica un ruolo improprio che finisce col comprimere la crescita delle attività economiche".
Il presidnete di Confindustria Sicilia ha detto poi che "le riforme varate a pezzi e non all'interno di una visione globale si scontrano con questa cultura dura a morire e ne vanificano i risultati. Bisogna 'disboscare' i meccanismi autorizzativi, a partire dai Comuni fino alla Regione, che bloccano ingenti investimenti. L'impresa entro sette giorni dalla presentazione del progetto deve potere sapere cosa può o non può fare".
Lo Bello, infine, ha indicato anche una strada da seguire: "Se il governo regionale ha una reale volontà di fare le riforme, può rimuovere le intermediazioni senza ricorrere a leggi. Il 90% dei problemi può essere risolto attraverso nuove e più trasparenti procedure amministrative. Il resto dobbiamo farlo noi imprenditori: se qualcuno offre l'intermediazione è perché c'é qualcuno che la chiede".

[Informazioni tratte da ANSA, Economiasicilia.com]

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05 marzo 2010
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