"Ingiustizia è fatta"
Nino Mandalà commenta sul suo blog la conferma della Cassazione alla condanna per associazione mafiosa
La Cassazione ha confermato la condanna per il boss Antonino Mandalà, 75 anni, cui erano stati inflitti 8 anni di reclusione per associazione mafiosa e turbativa d'asta. La Suprema Corte ha però ridotto a sette anni e 8 mesi la pena annullando il reato di turbativa d'asta.
Mandalà, considerato il capomafia di Villabate (Palermo), padre di Nicola, braccio destro del padrino Bernardo Provenzano e condannato all'ergastolo, ha già scontato oltre sei anni di carcere.
"Faccio appena in tempo a pubblicare il mio ultimo post prima di tornare in carcere. La Cassazione ha confermato la sentenza di condanna emessa dalla Corte d'Appello, ingiustizia è fatta. Torno in carcere da innocente perché, nonostante la sentenza di condanna definitiva, continuo a proclamarmi innocente, e perché vado a scontare una pena non dovuta", ha scritto il boss sul proprio blog dopo aver appreso la notizia la sentenza definitiva.
"La Cassazione", scrive il capomafia di Villabate, "mi ha concesso una riduzione di pena che, sommata alla liberazione anticipata, fa andare in pari il mio conto con la giustizia. Il problema è che la liberazione anticipata è legata ad una indagine che si prenderà il suo tempo durante il quale dovrò restare in carcere indebitamente. Non mi abbandono all'ipocrisia di ostentare compostezza nei confronti di una sentenza che mi ha inflitto una condanna ingiusta e di uno Stato che, senza attendere di sapere se ero innocente o colpevole, ha preso in ostaggio la mia vita per sedici anni". [Fonte: Corriere del Mezzogiorno]