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"Inopportuni richiami a Falcone e Borsellino"

L’Associazione nazionale magistrati interviene sullo scontro Ingroia-Boccassini

01 febbraio 2013

"Troviamo inopportuni i richiami ai nomi di Falcone e Borsellino". Così Rodolfo Sabelli e Anna Canepa, presidente e vicepresidente dell'Anm, hanno commentato lo "scontro" tra il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini e Antonio Ingroia, ex aggiunto a Palermo, e oggi candidato premier per 'Rivoluzione civile".

"La memoria di Falcone, Borsellino e di tutti i magistrati caduti - hanno osservato i vertici del sindacato delle toghe, a margine del congresso di Magistratura Democratica - deve essere mantenuta viva. Loro sono un esempio per noi. Altri richiami, soprattutto in campagna elettorale, sono inopportuni". Dunque, l'Anm sottolinea di "non voler intervenire in situazioni di polemiche che non vanno alimentate. Non strumentalizziamo tutto ciò, soprattutto in campagna elettorale". Falcone e Borsellino, hanno concluso Canepa e Sabelli, "sono patrimonio del Paese, della magistratura e della legalità: li onoriamo ogni volta, li ricordiamo a tutti i colleghi, anche a coloro che non li hanno conosciuti e che non hanno vissuto quei momenti".

L'associazione nazionale delle toghe ha tentato di arginare lo scontro tra due dei magistrati in prima fila negli ultimi anni. Troppo aspre le parole tra Ingroia e Ilda Boccassini.
Prima l'ex pm leader di Rivoluzione Civile aveva lamentato l'atteggiamento ostile verso la sua candidatura alle prossime elezioni da parte di molti suoi colleghi (riferimenti espliciti erano arrivati in alcuni discorsi di apertura dell'anno giudiziario), rimarcando come nei confronti di altri ex magitrati come Pietro Grasso, candidato con il Pd, non ci siano le medesime critiche. "Le battute e le velate critiche espresse da alcuni magistrati - aveva detto Ingroia - sono un copione che si ripete. Fu così anche per Giovanni Falcone" (LEGGI).

Poi la risposta di Ilda Boccassini: vergognosa analogia. "Come ha potuto paragonare la sua piccola figura di magistrato a quella di Giovanni Falcone? - ha detto il procuratore di Milano - tra loro esiste una distanza misurabile in milioni di anni luce. Si vergogni".
Il botta e risposta al veleno è continuato con la replica di Ingroia: "Mi basta sapere cosa pensava di me Paolo Borsellino e cosa pensava di lei. Alle sue piccinerie siamo abituati da anni" ha detto l'ex pm. Scatenando le reazioni della famiglia di Borsellino, quella di Pietro Grasso, fino all'appello a che si ritrovi un silenzioso rispetto arrivato dall'Anm. [Informazioni tratte da Adnkronos/IgnRepubblica.it]

- Falcone e Borsellino lasciateli stare! (Guidasicilia.it, 30/01/13)

 

 

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01 febbraio 2013
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