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"Io non sono mafioso"

Al via campagna nazionale contro i gadget che inneggiano la mafia

07 settembre 2015

La "Rete 100 Passi" ha lanciato una nuova campagna nazionale, "Io non sono mafioso", per chiedere la creazione di norme che vietino l'apertura di locali e la vendita di gadget che inneggino alla mafia. Avviata una petizione.
"Il recente caso alle cronache internazionali del funerale Casamonica dimostra come per le mafie i simboli siano importanti per affermare il proprio potere ed ostentare la propria esistenza - spiegano i promotori -. È ormai noto che in varie parti d'Europa attività commerciali, prodotti e gadget si rifanno a simboli che inneggiano alla mafia. La mafia è sempre più il brand dell'Italia nel mondo. Nelle città italiane a vocazione turistica e in quelle della Sicilia che accolgono il flusso vacanziero è ormai "normale" trovare in esposizione t-shirt, statuette e gadget d'ogni genere che richiamano simboli e atteggiamenti mafiosi. Sono i souvenir che proponiamo per ricordarci a chi viene in Italia? No alla mafia brand dell'Italia nel mondo. Ancor più grande è l'indifferenza diffusa e l'incomprensione che tali piccoli comportamenti non siano innocui ma alzino ogni giorno l'asticella dell'assuefazione all'illegalità anche tra i giovani".

"Tutto questo - aggiungono i promotori - è un'offesa: alle famiglie delle vittime di mafie, ai magistrati, alle forze dell'ordine, ai giornalisti, alle associazioni che giornalmente sono impegnate a contrastarle, oltre che strumento per la diffusione della cultura dell'illegalità. Cominciamo dalle piccole cose. Chiediamo alle istituzioni destinatarie della petizione di raccogliere l'appello dei tantissimi italiani onesti che indignati gridano: "io non sono mafioso", prodigandosi per la nascita di leggi che vietino l'esistenza di attività in Italia e in Europa che richiamino simboli di mafia e proibiscano la vendita e la produzione di prodotti che disinvoltamente esaltino le mafie, denigrino i simboli dell'antimafia, diffondendo così la cultura dell'illegalità. L'impresa è ardua, ma insieme possiamo farcela", concludono i volontari della "Rete 100 Passi". [SiciliaInformazioni.com]

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07 settembre 2015
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