"L'Ars sarà un palazzo di vetro"
Gli intenti e gli auspici del nuovo presidente dell'Assemblea regionale, Giovanni Ardizzone
L'Assemblea Regionale Siciliana ha un nuovo presidente: si chiama Giovanni Ardizzone, è un’esponente dell’Udc, ed è stato eletto con 46 preferenze, il numero minimo per potere essere eletto.
L'elezione di Ardizzone, però, sembra abbia fatto emergere i primi problemi nella maggioranza che ha vinto le elezioni nell’ottobre scorso. Il Partito democratico, infatti, si è spaccato e Ardizzone è stato eletto solo grazie ai voti del Pdl. Circostanza che ha permesso al coordinatore regionale del Popolo delle Libertà, Giuseppe Castiglione, di dire: "Alla luce del sole abbiamo rispettato l’intesa istituzionale, i nostri deputati hanno votato per Ardizzone. E’ evidente che il Pd si è spaccato in due faide: da un lato Cracolici e dall’altro Lupo".
Da parte sua, il nuovo presidente, ha assicurato tutto il suo impegno affinché la Sicilia cambi. "Non è più il tempo dei gattopardi" ha detto Ardizzone nel suo primo discorso in Aula. "Oggi la Sicilia apre un capitolo nuovo della sua storia, oggi siciliani hanno smentito il non creder che le idee possono muovere il mondo. C'è di più, oggi la Sicilia può essere metafora del cambiamento", ha sottolineaato con forza. Il neo presidente dell’Ars ha poi promesso che l’Assemblea "sarà un palazzo di vetro".
Nel suo discorso - decisamente di sinistra -, c’è stato spazio per Sciascia, per il costituzionalista siciliano Temistocle Martines, per Pancrazio De Pasquale, Placido Rizzotto e Giorgio La Pira; citati anche Falcone e Borsellino, definiti "giganti".
"La fiducia che gli elettori ci hanno accordato non può essere disattesa il giorno dopo il voto - ha detto Ardizzone - ma è uno sprone perché non si ricada negli errori di una politica clientelare. Mai più leggi di spesa approvate nottetempo e spesso frutto di compromessi al ribasso". "I siciliani col voto hanno dato un forte segnale di novità che non può essere disatteso - ha continuato - La dialettica con Musumeci e Cancelleri arricchirà il dibattito e sarà utile per compiere le scelte migliori e rispondere al meglio a questa domanda di rinnovamento".
"Bisogna combattere la sfiducia, recuperare l’astensione e lavorare per lo sviluppo: questi i miei obiettivi" ha continuato Ardizzone che ha aggiunto: "L’Ars sarà un palazzo di vetro, non ci saranno più interna corporis, saremo un palazzo trasparente per recuperare la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. I costi della politica tagliati saranno quelli del decreto Monti, non reclameremo il nostro adeguamento al Senato".
"Bisogna eliminare i rami secchi dello Statuto - ha detto ancora Ardizzone - Norme svuotate di contenuti, ripensando i meccanismi di impugnazione delle leggi e della promulgazione parziale, con i quali l’Ars rinuncia a far valere in parte le proprie prerogative davanti alla Corte costituzionale. E’ arrivato il momento di mettere in discussione l’Autonomia regionale speciale". Insomma, citando il giurista Temistocle Martines, Ardizzone ha chiarito: "Lo statuto ha ormai le sue rughe, anche le costituzioni invecchiano".
CHI E' GIOVANNI ARDIZZONE - Nato politicamente nella Dc, Giovanni Ardizzone, 47 anni, eletto presidente dell'Assemblea regionale siciliana, ha fatto la sua trafila all'interno dello scudocrociato. Avvocato, sposato con Grazia Gringeri e padre di 3 figli, negli anni dell'impegno politico giovanile è stato rappresentante degli studenti nel consiglio scolastico distrettuale di Messina e consigliere del movimento politico giovanile della Dc. Successivamente prosegue la sua militanza nel Ccd, prima di confluire nell'Udc.
È stato consigliere d'amministrazione dell'Ente Teatro di Messina, assessore al bilancio alla Provincia regionale di Messina e al Comune dove, a partire dal 2008, ha ricoperto i ruoli di vicesindaco e assessore alla Cultura. Dal 2001 è parlamentare regionale all'Ars e nell'ultima legislatura è stato presidente del collegio dei deputati questori. Da sempre appassionato d'arte e di storia patria è stato ideatore a Messina della 'Notte della Cultura', organizzando eventi di grande spessore culturale, tra i quali, nel 2010, la mostra 'I doppi Caravaggio'.
È considerato tra i deputati più esperti del Parlamento, avendo ricoperto diversi ruoli nelle commissioni legislative. Nell'ultima legislatura è stato tra i più duri oppositori del governo di Raffaele Lombardo, quando l'Udc decise di togliere l'appoggio. Legato al senatore Gianpiero D'Alia, Ardizzone è stato eletto presidente con 46 voti su 90, il minimo necessario per conquistare la poltrona di vertice, alla seconda votazione.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Il Fatto Quotidiano.it]