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"L'offerta DR Motor per Termini è arrivata troppo tardi"

La giovane casa automobilistica molisana aveva inviato una manifestazione di interesse per lo stabilimento Fiat siciliano

03 febbraio 2011

La DR Motor Company di Macchia d'Isernia ha inviato una manifestazione di interesse al Ministero dello Sviluppo Economico per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese (Palermo), la cui chiusura è prevista per dicembre 2011. Sono salite così a otto le manifestazioni di interesse per la riconversione dell'area industriale siciliana. La proposta dell'azienda molisana - secondo quanto si è appreso - sarebbe stata accolta con entusiasmo dalla Regione Sicilia: DR è l'unica che conserverebbe l'assetto produttivo di Termini Imerese, in continuità con l'attività industriale di Fiat.
Il ministro Paolo Romani ha però subito informato che l'offerta di DR Motor "è arrivata tardi", sottolineando, a margine di una audizione alla Camera, che "la short list rimane quella stabilita nella procedura con Invitalia". "Una ulteriore proposta - ha spiegato il ministro - non può essere aggiunta alle altre: bisogna rispettare la procedura". La posizione dell'azienda automobilistica di Isernia, ha proseguito Romani, è come quella di un giocatore in panchina: "C'è una squadra titolare, loro sono in panchina. E' giusto fare chiarezza, noi puntiamo sui sette che sono arrivati in finale". Il ministro ha quindi aggiunto che, in ogni caso, la prossima settimana i contenuti dell'accordo di programma per la reindustrializzazione del polo siciliano saranno illustrati alle parti sociali, per arrivare alla firma conclusiva il 16 febbraio.

A oggi, i sette progetti industriali (due per l'auto e cinque che vanno dall'energia alla Gdo, dalle protesi mediche alle fiction) sono stati considerati tra loro 'conciliabili' e tali da poter dar vita ad un polo industriale multiproduttivo, mantenendo comunque in prima linea il settore dell'auto. Su questa base, la riconversione di Termini prevede un investimento di oltre 1 miliardo di euro (350 milioni dalla regione Sicilia e altri 100 milioni circa di fondi statali) e un aumento dell'occupazione dalle attuali 1.617 (a cui vanno aggiunte circa 600 unità tra indotto diretto e indiretto, che porta il numero a circa 2.200) a 3.340 unità, di cui 2.360 nei soli due progetti relativi all'automotive, quelli di Cape Reva di Simone Cimino (auto elettriche) e De Tomaso di Gian Mario Rossignolo (vetture di lusso). Il resto degli occupati, invece, sarebbe impiegato nei progetti relativi alla aziende che operano negli altri settori.

[Informazioni tratte da Ansa, Adnkronos/Ing]

 

 

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03 febbraio 2011
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