''La città sepolta e il futuro della memoria''. CAI e assessorato all'Ambiente per recuperare il sottosuolo palermitano
Il recupero ambientale e successivamente turistico e culturale del sottosuolo urbano è l'idea che sta alla base di un volume redatto dal Club Alpino Italiano (CAI) e finanziato dall'assessorato all'Ambiente del Comune di Palermo che ha promosso una campagna di esplorazioni sotterranee in tutto il centro storico.
''La città sepolta e il futuro della memoria'' è il risultato di questo studio raccolto nel libro che è stato presentato lo scorso pomeriggio, a Villa Niscemi, dall'assessore all'Ambiente, Giovanni Avanti.
Il progetto aveva come obiettivo l' "Individuazione, esplorazione, rilevamento e mappatura di cavità di interesse storico presenti nel sottosuolo di Palermo", ed è stato condotto in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni culturali ed ambientali che esercita la sorveglianza sul sottosuolo.
Le ricerche hanno riguardato l'ex Convento delle Artigianelle, a Piazza Kalsa, via e piazza Beati Paoli al Capo, via Papireto, il giardino del Teatro Garibaldi nei pressi Piazza Magione, corso Vittorio Emanuele, la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, l'ex Convento dello Spirito Santo, la chiesa di San Nicolò da Tolentino, via Montesanto e via Sedie Volanti.
Il coordinamento tecnico è stato affidato all'ingegnere comunale Mario Scotto, affiancato dal geometra Enrico Alletti. Coordinatore per il C.A.I. il vice Presidente dell'associazione, Eugena Manzella, che ha organizzato gli interventi degli speleologi del gruppo.