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''La Fiat è assolutamente disponibile a collaborare per Termini Imerese''

Le 'garanzie' di John Elkann, vicepresidente del Lingotto, al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

25 febbraio 2010

"La Fiat è assolutamente disponibile a collaborare con il gruppo di lavoro del ministero per trovare una soluzione per lo stabilimento di Termini Imerese".
John Elkann
ha garantito l'impegno del Lingotto al premier Silvio Berlusconi e al sottosegretario alla presidenza, Gianni Letta, ai quali ieri ha presentato il rapporto sulla scuola della Fondazione Agnelli. E' stato uno degli incontri consueti del vicepresidente della Fiat con le istituzioni, che segue quello dei giorni scorsi con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
Il futuro della fabbrica siciliana non può esere ignorato ed Elkann ha ribadito quanto Sergio Marchionne aveva detto al ministro Claudio Scajola due settimana fa: dal 2012 quello stabilimento non produrrà più auto.

Una decisione contro la quale continuano le proteste nella cittadina siciliana: sindaci, sindacalisti, studenti e religiosi sabato prossimo faranno una fiaccolata a sostegno dei lavoratori della Fiat.
"Non temiamo nulla - ha affermato il segretario generale della Cgil Gugliemo Epifani a proposito di un interesse dei cinesi per Termini - ma vogliamo un progetto serio, industriale, credibile per l'oggi e il domani, che sia in grado di dare occupazione a coloro che sono occupati direttamente e indirettamente e poi, se ci sono condizioni per avere altri insediamenti, altra occupazione, tutto questo naturalmente è benvenuto. Per noi Termini deve continuare a fare automobili".
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha accusato il governo di avere una "strategia sbagliata" e chiede di "riportare al tavolo la Fiat". Intanto Simone Cimino è volato a Bruxelles per presentare al Vice Presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, il progetto "Sunny Car in a Sunny Region" per produrre auto elettriche a Termini (LEGGI). "In aprile saranno avviate - spiega Cimino - tre società (auto, sistemi solari di ricarica ed infrastrutture di ricarica), con un investimento a regime di oltre 900 mln di euro e l'assunzione fino a 3.500 dipendenti".
A Pomigliano d'Arco, intanto, si è attenuata la tensione dopo l'accordo tra Fiat e sindacati al ministero del Lavoro, che impegna la casa torinese per future assunzioni a privilegiare gli 88 lavoratori che hanno il contratto già scaduto o in scadenza. Giovanni Sgambati, segretario generale della Uilm Campania, parla di "disgelo con Fiat" e di "un buon segnale, dopo una buona intesa". [ANSA]

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25 febbraio 2010
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