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''La gara per il Ponte sullo Stretto la vincerà Impregilo. Me lo ha detto Marcello Dell'Utri''

Intercettata una conversazione fra l'ex presidente della Impregilo e un suo amico economista

04 novembre 2005

Sull'Impregilo, il grande gruppo che il 13 ottobre scorso si è aggiudicato la gara per diventare general contractor per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, si addensano nubi fitte. 
Il Gruppo, sotto inchiesta da tempo per falso in bilancio e false comunicazioni sociali, è tenuto sotto controllo e mentre gli investigatori stavano registrando le conversazioni telefoniche dei vertici di Impregilo (oggi rinnovati), per caso è stato captato un colloquio tra Paolo Savona (al momento dell'intercettazione presidente di Impregilo, indagato nell'inchiesta a vario titolo insieme a Pier Giorgio Romiti, figlio dell'ex presidente di Fiat) e Carlo Pelanda, economista e amico di Savona. ''La gara per il ponte sullo Stretto la vincerà Impregilo''. Una frase che ha sollevato l'attenzione degli inquirenti anche perché al telefono Pelanda sostiene di avere saputo dal senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri del probabile esito della gara per l'appalto più costoso mai assegnato in Italia. Sarebbe stato Dell'Utri a dare assicurazioni in tal senso.

Le intercettazioni telefoniche all'Impregilo, che vanno avanti da più di un anno, con il ponte non hanno niente a che fare ma, a partire dalla fine dell'estate, molte delle comunicazioni registrate iniziano a riguardare proprio la gara: sono le settimane decisive, è in gioco l'appalto del secolo, un'opera da 3,88 miliardi di euro. In lizza sono rimasti soltanto due concorrenti, dopo il ritiro delle cordate straniere: Impregilo e Astaldi
Per le due cordate rimaste è una partita decisiva. L'affare è colossale sia che il ponte venga costruito, ma anche (o soprattutto, come sostengono in molti) che resti sulla carta, visto che il contratto prevede una penale stratosferica in caso di recesso da parte dello Stato (il 10 per cento dell'importo totale, cioè 388 milioni, più le spese già affrontate dal general contractor) dopo la definitiva approvazione dell'opera prevista per il 2006. Così le telefonate, i contatti a tutti i livelli sono incessanti. Nulla, però, di penalmente rilevante.
Poi arriva quella telefonata che gli investigatori ascoltano e riascoltano. Telefonata che viene ascoltata anche dal sostituto procuratore Walter Mapelli e il suo capo, il procuratore di Monza Antonio Pizzi.
Pizzi e Mapelli si consultano a lungo sul da farsi. E alla fine, nel corso di un interrogatorio di Paolo Savona, gli domandano: ''Il professor Pelanda le ha detto che voi avreste vinto la gara per il ponte. Come faceva a saperlo? E Marcello Dell'Utri che cosa c'entra?''. Savona risponde: ''Era una legittima previsione: Pelanda mi stava spiegando che noi eravamo obiettivamente il concorrente più forte''.
Tuttavia i pm di Monza sono convinti di avere in mano altri elementi per nutrire qualche dubbio sulla gara di aggiudicazione.

Paolo Savona e Carlo Pelanda (economista ed editorialista del Foglio e del Giornale) si conoscono da anni, hanno scritto libri insieme, niente di strano che si sentano e che parlino anche del Ponte. Ma Pelanda chiama in causa il suo amico Marcello Dell'Utri, senatore di Forza Italia, stretto collaboratore di Silvio Berlusconi. Anche Pelanda e Dell'Utri si conoscono: Pelanda è stato presidente dell'associazione ''Il Buongoverno'', fondata proprio da Marcello Dell'Utri.

In Procura c'è molta cautela. Non si vuole danneggiare Impregilo, la più grande impresa della zona, soprattutto adesso che i vertici coinvolti nell'inchiesta sono cambiati. Ma da quelle parole e dagli altri elementi raccolti, il procuratore Antonio Pizzi (già noto per essersi occupato delle inchieste sul Banco Ambrosiano e le Bestie di Satana) potrebbe decidere di avviare un'inchiesta per turbativa d'asta.
Intanto la procura di Monza avrebbe aperto un fascicolo a carico di ignoti dove si ipotizzano i reati di corruzione e turbativa d'asta in relazione alla assegnazione dei lavori per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina.
Su questa vicenda gli inquirenti, a quanto si apprende, dovrebbero compiere accertamenti e una serie di atti istruttori per far luce sulla gara di aggiudicazione del Ponte.

Anche la procura di Roma acquisirà l'intercettazione del colloquio telefonico tra Paolo Savona e l'economista Carlo Pelanda. Il procuratore aggiunto di Roma Italo Ormanni e il pm Adriano Iasillo hanno chiesto ai colleghi di Monza tutti i documenti.
A Roma il Ponte è oggetto di due diverse inchieste: una riguardante l'impatto ambientale dell'infrastruttura sul territorio, l'altra, inerente a presunte infiltrazioni mafiose nei lavori delle Grandi opere in programma in Italia.
I magistrati romani, inoltre, hanno sentito ieri in qualità di persona informata sui fatti Pietro Ciucci, dal 2002 amministratore delegato della società Stretto di Messina, per avere chiarimenti in merito alle regole sull'impatto ambientale. In questa inchiesta, risultano già iscritti sul registro degli indagati Alberto Fantini, referente del gruppo istruttore della speciale commissione del ministero dell'Ambiente, dell'architetto Franco Luccichenti e del professor Giuseppe Mandaglio per i reati di falso in atto pubblico, abuso d'ufficio e falso per soppressione.

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04 novembre 2005
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