''La graine de la paix'' nel nome delle donne e della tolleranza

Sotto il segno de "la graine de la paix", ovvero la semola della pace, ma anche nel nome della lotta agli stereotipi di genere. Quella di domani (sabato 27 settembre) al Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo (la rassegna internazionale di cultura ed enogastronomia del Mediterraneo), sarà una giornata dedicata a "Non pensare a sesso unico", la campagna contro le discriminazioni di genere realizzata da Feedback e promossa Arcidonna all'interno delle scuole e delle imprese siciliane.
Una giornata che culminerà in serata con il concerto dell'Orchestra di Piazza Vittorio e che vedrà nel pomeriggio, all'interno dello stand di Arcidonna, la presentazione della speciale bicicletta realizzata dall'azienda trapanese Cicli Lombardo: una city bike che, riproducendo gli slogan di "Non pensare a sesso unico", vuole essere simbolo della battaglia culturale di Arcidonna contro quegli stereotipi che all'interno delle imprese italiane allontanano le donne dal lavoro o dai posti chiavi del management.

La prima bici di "Non pensare a sesso unico" è stata regalata la scorsa settimana al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso dell'incontro con Arcidonna al Quirinale. Adesso, le city bike di Lombardo solcheranno per la prima volta la strada proprio a San Vito Lo Capo. "La nostra partecipazione al Cous cous fest - ha spiegato Valeria Ajovalasit, presidente di Arcidonna - vuole essere portatrice di un messaggio ben chiaro ai popoli del Mediterraneo, qui riuniti intorno a uno dei simboli chiave della loro cultura. La costruzione della pace e lo sviluppo economico non possono non passare da una implementazione dei diritti e delle opportunità delle donne. Al Nord del Mediterraneo, il problema è soprattutto legato alle difficoltà con cui le donne hanno accesso al lavoro e ai luoghi chiave dell'economia e della politica. Al Sud del Mediterraneo, questo problema viene aggravato dalla marginalità sociale in cui ancora versa la stragrande maggioranza delle donne. Più diritti e più opportunità per le donne: questo è il messaggio che vogliamo lanciare qui al Cous cous fest".

Insomma, al Cous Cous Fest la tolleranza e la pace fra popoli continua, come ogni anno, ad essere  l'ingrediente fondamantale per tutti i meravigliosi piatti di cous cous che vengono presentati.
Israele, uno degli otto Paesi che parteciperà alla grande Kermesse (gli altri paesi sono: Costa d'Avorio, Francia, Italia, Marocco, Palestina, Senegal e Tunisia), presenterà ad esempio la ricetta della sacra della Bibbia.
La semolina con olio, incenso e spezie, il cedro del Libano che Hiram, re dei Fenici, donò a Salomone e la manna siciliana. Sono questi gli ingredienti utilizzati secoli fa e menzionati nella Bibbia, che Moshè Basson, chef israeliano di origine irachena, utilizzerà per preparare il piatto di cous cous che sarà presentato alla gara internazionale del Cous Cous Fest in programma fino a domenica.

Con curiosità e rigore filologico Moshè, padre di Ronny, vincitore dell'edizione 2007 dell'evento, seguirà gli antichi procedimenti descritti nel libro sacro e andrà alla ricerca di ingredienti mediterranei che possano rappresentare le tradizioni più autentiche del territorio per creare il "cous cous perfetto, qualcosa di divino sia come gusto che come storia".
Un'unione gastronomica che traduce a tavola l'attività di cooperazione internazionale che Moshè svolge per l'associazione 'Chefs for Peace', un progetto che unisce 25 cuochi arabi e israeliani, di religione ebrea, musulmana e cristiana. Lo scopo è promuovere il dialogo tra israeliani e palestinesi ricercando un'unione possibile attraverso il linguaggio del cibo.