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''La guerriglia sta arrivando anche a Herat. Le truppe italiane dovranno affrontare momenti molto difficili''

30 marzo 2007

L'allarme lanciato nei giorni scorsi dal ministro degli Esteri Massimo D'Alema, sull'aumentata pericolosità della zona afghana dove si trovano impegnati i militari italiani, ha trovato purtroppo un ulteriore conferma.
Ieri mattina (alle 13 locali, le 10.30 in Italia) un incursore della Marina militare è rimasto lievemente ferito a un braccio in un attacco a colpi d'arma da fuoco contro una pattuglia che stava perlustrando l'area di Shindand, 70 chilometri a sud di Herat, nell'Afghanistan occidentale. Il militare, ferito leggermente, è rientrato al campo italiano.
Lo notizia si è appresa dallo Stato maggiore della Difesa. Secondo quanto riferito dalla Difesa, una pattuglia di militari italiani era impegnata ''in normale attività di ricognizione'' nei pressi di Shindad, quando è stata attaccata da ''elementi ostili'' a colpi di arma da fuoco.
L'incursore di Marina del Comsubin è rimasto ferito ad un braccio, ma in modo non grave, tanto è vero che non ne è stata richiesta l'evacuazione medica d'urgenza.

L'ultimo attentato contro i militari italiani in Afghanistan risale solo a domenica scorsa, quando un 'Ied' (ordigno esplosivo improvvisato) è esploso al passaggio di un convoglio nella provincia di Farah, sempre nell'Afghanistan occidentale, senza provocare feriti, anche grazie alla speciale blindatura anti-mine dei nuovi Vtlm Lince (leggi). Nella stessa provincia, il 20 marzo, una pattuglia di forze speciali italiane era stata presa di mira da colpi di armi automatiche. In quel caso un incursore del Nono Reggimento paracadutisti Col Moschin rimase lievemente ferito ad un braccio.
In precedenza, un altro attentato contro gli italiani in Afghanistan si era verificato l'8 marzo scorso, nell'area di Kabul: quella volta la pattuglia era stata presa di mira a colpi di lanciarazzi Rpg, ma nessuno era rimasto ferito. Pure in quel caso i militari erano a bordo di due Vtlm.

Complessivamente, i militari italiani in Afghanistan sono oltre duemila, tra Kabul e l'ovest del Paese. Proprio nell'ovest, un settore in cui la missione della Nato Isaf è affidata al comando del generale italiano Antonio Satta, negli ultimi mesi c'è stata una recrudescenza di attacchi contro le forze di sicurezza afghane e i militari della Coalizione.
I soldati italiani impegnati in Afghanistan fanno parte per lo più di truppe speciali come gli incusrori del Col Moschin dell'Esercito e del Comsubin della Marina. E sono proprio questi i corpi speciali che generalmente vengono coinvolti in sparatorie con i guerriglieri talebani.

Il pm romano Franco Ionta che si occupa di tutti casi in cui rimangono coinvolti gli italiani in zone di guerra ha aperto un fascicolo d'inchiesta anche in merito all'agguato di ieri e al lieve ferimento dell'incursore.

- La trappola di Kabul (C. Jean. La Stampa)

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30 marzo 2007
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