"La nuova legge sulle intercettazioni indebolisce l'azione investigativa"
Il Procuratore aggiunto di Palermo, Antonino Ingroia, sulla legge così come approvata dalla Camera
"Se passa la legge sulle intercettazioni, così come è stata approvata dalla Camera, avremo una norma non efficiente e saremo un po' più indeboliti nell'azione investigativa". Lo ha affermato Antonino Ingroia, procuratore aggiunto della Procura di Palermo, oggi a Napoli in occasione di un convegno organizzato da Libera e Magistratura democratica sui beni confiscati alle mafie.
"L'esperienza degli ultimi anni - ha detto - ha mostrato che con le intercettazioni si sono scoperti flussi finanziari di riciclaggio in Italia e verso l'estero e sono stati sequestrati centinaia di migliaia di euro". Per Ingroia, occorre accendere i riflettori su un aspetto "più occulto e insidioso delle mafie": quello della grande finanza, del riciclaggio, degli affari. "Credo che sia il momento di pensare a un Testo unico antiriciclaggio - ha sottolineato - che possa rendere più efficiente il lavoro della magistratura, delle forze dell'ordine". Le leggi attualmente in vigore, precisa poi Ingroia, "sono vecchie, hanno una ventina d'anni e non sono più adeguate". "Serve una norma - ha aggiunto - che punisca anche il mafioso che ricicla i proventi delle sue attività illecite e che, paradossalmente, è un aspetto oggi non punibile". Ingroia ha inoltre ribadito l'importanza della confisca dei beni alle mafie. "E' importante, però, che non passino alcuni progetti di legge che consentano la vendita dei beni confiscati - ha concluso - Deve essere un punto fermo la questione dell'assegnazione degli immobili alla società civile". [ANSA]