''La politica elimini ogni contiguità con la mafia''

"Un'impresa riesce a competere quando la delinquenza non riesce a influenzare lo sviluppo. Allora è un dovere per davvero essere intransigenti nei confronti della criminalità, non solo colpendola ma anche evitando che crei collusioni o contiguità con la classe politica". Queste le parole del presidente della Camera, Gianfranco Fini, inaugurando a Campofranco (Cl) lo stabilimento del Gruppo Moncada, il più grande impianto in Italia (e il terzo in Europa) che produrrà energia fotovoltaica (LEGGI).
"Le istituzioni hanno il dovere di collaborare con quegli imprenditori che decidono di investire capitali propri per lo sviluppo di un territorio". Il presidente Fini ha esortato tutte le istituzioni, governo centrale, regioni e amministrazioni locali "a fare la propria parte".

"I cittadini devono aiutare la poltica a migliorare. Non votate mai - ha detto ancora il presidente della Camera - chi chiede il voto in cambio di qualche cosa. Anche questo è un comportamento paramafioso. E' essenziale eliminare ogni contiguità tra politica e criminalità". Il dovere della politica, ha detto ancora Fini, "non è chiedere il voto e, in cambio, promettere. Dovere della politica è realizzare". Quindi, il presidente della Camera ha lanciato un appello all'"intransigenza nei confronti della criminalità", il che significa "non solo colpire i crimini e dare pene severe e fare in modo che le scontino, ma bandire ogni ipotesi di contiguità, di collusione e di vicinanza".
Il presidente Fini della Camera ha concluso parlando di ricerca: "Bisogna investire sui giovani e sul sapere, mettere in condizione le nuove generazioni di inserirsi nella competizione. Il modello che propone Moncada va in questa direzione, verso una collaborazione tra capitale e lavoro e una continua formazione professionale. Aspetti che possono aiutare l'Italia a vincere la sfida della competizione e della globalizzazione".

Presente all'inaugurazione anche il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. "Il gruppo Moncada insegna che si può investire in Sicilia e che non si deve avere paura; chi deve andare via da questa terra non sono gli imprenditori che credono nello sviluppo ma sono i mafiosi". Il Guardasigilli ha poi aggiunto: "la presenza oggi qui dello Stato dimostra che le istituzioni sanno fare squadra e che in questo modo possiamo vincere la sfida contro la povertà e contro la mafia".