"La Sicilia è un concentrato di Mediterraneo"
La figlia di Albert Camus, Catherine, a Palermo per l'omaggio che l'Institut Français ha dedcato al grande scrittore francese
Per comporre il ritratto del padre, Albert Camus, parla di Mediterraneo e scrittura, cinema e ricordi: la figlia dello scrittore, Catherine Camus, è a Palermo per presentare il film "La Peste", che verrà proiettato questa sera alle 21 alla Sala de Seta ai Cantieri culturali alla Zisa, su invito dell’Institut Français e alla presenza del produttore John Pepper (ingresso libero; alle 18 si inaugura nei locali dell’Institut Français la mostra dedicata a Camus, organizzata da Ens e Gallimard).
Il film, con la regia di Luis Puenzo, vede nel cast William Hurt, Raul Julia, Sandrine Bonnaire, Robert Duvall e venne prodotto nel 1992. «Ricordo l’incontro con Pepper - racconta Catherine Camus - un ragazzo nemmeno trentenne chiedeva i diritti del romanzo. L'ho ascoltato, ho sentito che c’era una vera passione».
A chiedere i diritti de "La Peste", contemporaneamente, c’erano registi come Ridley Scott e David Puttnam e una serie di major hollywoodiane, sulle quali Pepper ebbe la meglio, dopo molti anni dedicati a questo progetto. Il film venne girato a Buenos Aires. «Certo - prosegue Catherine Camus -, sapevo che il linguaggio cinematografico ha altre strutture e complessità rispetto al romanzo, ma ho confidato nella vicinanza umana ancor prima che professionale, e ho capito che la cosa importante non era realizzare una copia conforme alla scrittura, ma allo spirito del romanzo di mio padre».
Delicata e determinata, interessata maggiormente alle qualità umane piuttosto che alle etichette sociali, Catherine Camus ha rinunciato alla sua carriera di avvocato per seguire e tutelare l’opera del padre. Nel suo segno più autentico e anticonformista, fedele al pensiero di Albert Camus. Dice: «Penso a mio padre e lo penso irriverente e contento d’esserlo, è lui che mi guida in queste scelte». Così ad esempio ha detto no all’invito di Sarkozy di portare le spoglie del padre al Pantheon. E non concede parole di apprezzamento nemmeno per Hollande.
Parla adesso di un nuovo libro dedicato al padre dedicato ai luoghi - Algeria, Italia, Grecia, Spagna - che raccontano il padre e ne colgono lo spirito. «E’ un pensiero che si compone come un melange, difficile da comprendere in Europa, di questa Europa che sta di fronte all’Africa. Il mondo di Camus è un mondo essenziale e forse nella contraddizione con gli altri si può trovare una risposta». Magari guardando ancora a Sud, rintracciando negli opposti punti di forza.
«Della Sicilia - dice la signora Camus - posso dire che è un po’ come fare il giro di molti luoghi del Mediterraneo e trovarli tutti qui. Come andare all’estero senza andare all’estero». [Articolo di Paola Nicita - Repubblica/Palermo.it]