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"Laggiù sembra un film dell'orrore"

L'atroce racconto del primo sub che si è immerso nel luogo del naufragio:"C'è una massa di corpi incastrati alle lamiere del barcone"

04 ottobre 2013

Sono proseguite per tutta la notte le ricerche al largo dell' isola dei Conigli, davanti a Lampedusa, dove ieri mattina è naufragato il peschereccio con a bordo circa 500 persone. Nonostante il mare grosso, alzatosi durante la notte, gli uomini di capitanerie e Vigili del Fuoco, ai quali si sono aggiunti i sub della Guardia di Finanza e dei carabinieri arrivati in nottata, hanno continuato a cercare gli altri dispersi che, secondo le testimonianze dei migranti, sarebbero ancora in fondo al mare.
Atroce il racconto Rocco Canell, il primo sub sceso dove è naufragato il barcone: "Sembra un film dell'orrore, là sotto c'è una massa di corpi incastrati, uno sull'altro nella stiva mentre tentavano di fuggire e altri sono aggrappati alla fiancata del peschereccio". Rocco spiega di aver visto almeno una ventina di corpi tutti attorno al relitto e altri ammassati nella stiva. "Due di loro - racconta - sono aggrappati alla fiancata della barca, sono affondati con lei".

Il relitto si trova a un miglio e mezzo di distanza da Cala Croce. L'imbarcazione, lunga circa una ventina di metri, è stata localizzata con il sonar da un peschereccio di Lampedusa, nel pomeriggio di ieri. Chi ha visto il relitto sostiene che il barcone è affondato "in assetto da navigazione", cioè è andato a fondo senza rivoltarsi. È probabile dunque che i migranti, inclinandosi da un lato, abbiano fatto entrare acqua nel peschereccio che è così affondato. I sub che hanno visto la barca, inoltre, dicono che non ci sono segni di incendio a bordo anche se sono state recuperate diverse coperte imbevute di benzina.
Al momento, i numeri ufficiali e ancora provvisori della strage, secondo i dati delle Capitanerie di porto cui spetta il coordinamento dei soccorsi in mare, sono di 111 morti (gli ultimi otto sono stati recuperati ieri sera tardi) e 155 migranti salvati, ma il bilancio è destinato a salire. Questa mattina è arrivato a Lampedusa il traghetto da porto Empedocle con a bordo oltre un centinaio di bare, per far fronte all'emergenza. Sull'isola non ce n'erano a sufficienza.

Per oggi è stato proclamato il lutto nazionale. A Lampedusa sono tutti chiusi i negozi per il lutto cittadino proclamato con un'ordinanza ieri sera dal sindaco Giusy Nicolini. Le saracinesche dei bar e delle pasticcerie del corso principale di Lampedusa sono abbassate e i turisti cercano di prendere un caffè ai dispenser lungo la strada. Soltanto un fruttivendolo e un panificio, per ora, sono aperti. "Sì oggi è lutto cittadino, ma l'ordinanza è arrivata ieri sera un pò troppo tardi", dice la titolare di un negozio...

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04 ottobre 2013
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