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''Lampedusa, terra di Diritti Umani''. Un convegno di Amnesty International sul diritto d'asilo

20 giugno 2006

Si intitola ''Lampedusa, Terra di Diritti Umani'', l'incontro pubblico organizzato venerdì 23 giugno, da Amnesty International in collaborazione con l'associazione lampedusana ''Alternativa giovani Onlus'' nella sala ''Vicinu 'u mari''. All'incontro prenderanno parte, oltre ad Amnesty International, rappresentanti dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), un medico della missione di Medici senza Frontiere sull'isola e un'avvocatessa attiva nella protezione dei diritti umani dei migranti.
L'incontro concluderà un ciclo di iniziative che la Sezione Italiana di Amnesty International ha promosso in Sicilia nella settimana in cui si celebra la Giornata internazionale del rifugiato presentando ovunque ''Invisibili'', la campagna sui minori migranti detenuti all'arrivo alla frontiera marittima italiana, e illustrando le proprie preoccupazioni circa le politiche italiane in materia di asilo e immigrazione portate avanti nell'ultimo decennio e le proprie raccomandazioni per una normativa e una prassi diverse e per un diverso linguaggio dei mezzi di comunicazione.

''L'incontro del 23 giugno - ha spiegato Giusy D'Alconzo, ricercatrice di Amnesty International - mira a promuovere l'identità di Lampedusa quale luogo che intende giocare un ruolo forte nella protezione dei diritti umani di migranti e richiedenti asilo, rifiutando che vengano commesse violazioni nel proprio nome o in nome dei propri abitanti e nel proprio territorio. Lampedusa - ha aggiunto - deve essere famosa in Europa e nel mondo per le sue bellezze e non per essere citata nei ricorsi alla Corte europea dei diritti umani, deve essere un luogo che i difensori dei diritti umani possano considerare un esempio, e il cui nome non evochi mai più espulsioni collettive, detenzione arbitraria, maltrattamenti, ma rispetto e protezione degli esseri umani''.

Secondo Amnesty International, gli aspetti di solidarietà e rispetto nell'approccio della popolazione di Lampedusa agli arrivi di migranti in questi anni non sono stati resi visibili, non sono stati valorizzati, pur essendo stati numerosi e ripetuti. Nel contempo, Lampedusa ha rischiato di scontare l'effetto del linguaggio ansiogeno dei mezzi di comunicazione, che presentano l'arrivo di migranti e richiedenti asilo come un'aggressione e una minaccia di cui aver paura.
Più di recente l'isola ha rischiato inoltre di vedere attribuita alla propria popolazione una volontà compatta di allontanare i migranti ed una conseguente tolleranza verso le violazioni commesse nel proprio territorio.
''Il messaggio dell'incontro - ha sottolineato la D'Alconzo - è proprio affermare che questo ragionamento è interamente falsato: non è vero che i migranti sono minacciosi, non è vero che l'isola è insicura, non è vero che i suoi abitanti tollerano le violazioni dei diritti umani. Amnesty International vuole sottolineare che non vi è una scelta alternativa tra sicurezza e diritti umani, tra diritti dei cittadini di Lampedusa e diritti dei migranti e dei richiedenti asilo. Se in un luogo si propaga la cultura dei diritti umani, questa giova a tutti. Se si creano servizi l'intera comunità ne beneficia. Se invece - ha concluso - si ammette la possibilità di abusi e violazioni, questa rende tutti più insicuri''.

Fonte: Agenzia Internazionale Stampa Estero

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20 giugno 2006
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