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"Le liste amministrative gremite di gente indegna"

Il presidente della Commissione Antimafia, Beppe Pisanu, ha lanciato l'allarme sull'irregolarità degli eletti alle ultime amministrative

13 ottobre 2010

Nelle liste delle ultime elezioni amministrative "emergono candidati ed eletti diciamo irregolari per reati diversi da quelli che il nostro Codice di autoregolamentazione prevedeva. Cosicché l'immagine complessiva che se ne ricava è che la disinvoltura nella formazione delle liste sia molto più allarmante di quella che noi abbiamo immaginato. Sono liste gremite di persone che non sono certe degne di rappresentare nessuno". Il dato che colpisce è che dalle liste sono emersi tanti candidati che non hanno pendenze solo per quei reati che erano stati individuati e codificati dall'Antimafia, ma presentando una "griglia" molto più ampia: c'é un po' di tutto.
Queste le parole del presidente della commissione Antimafia Beppe Pisanu nel corso della seduta di ieri.

La commissione Antimafia ha richiamato i Prefetti che ancora non hanno inviato, nonostante i ripetuti solleciti, le indicazioni richieste su liste ed eletti delle ultime amministrative. Un atto non burocratico perché mancano proprio quei dati per chiudere il lavoro di verifica sull'applicazione del Codice di autoregolamentazione varato prima delle recenti elezioni amministrative.
La commissione ha richiamato le 5 Prefetture che hanno totalmente omesso di fornire i dati (Agrigento, Mantova, Messina, Catania e Bolzano) e le 25 che hanno fatto avere dati ritenuti insufficienti (tra le altre Milano, Latina, Viterbo, Savona, Terni, Bergamo, Isernia ed Enna) dando una nuova settimana per fare il punto e poi convocherà a San Macuto direttamente i Prefetti affinché spieghino la questione. "Se entro una settimana non arrivano i dati, vuol dire che verrete voi, signori prefetti, a spiegarci in commissione che cosa è successo", ha detto Pisanu.

La linea dura è condivisa dal Partito democratico, con Laura Garavini e Walter Veltroni, e da Fli con Fabio Granata e Angela Napoli, ma anche dal senatore del Pdl Raffaele Lauro che ha parlato di "tiepidezza istituzionale". In particolare Fabio Granata, vice Presidente della commissione, ha ricordato che per aver fatto un'analoga denuncia in agosto in Senato é stato "messo in croce". Ora, ha insistito, "avanti nella completa individuazione dei nomi e nella loro comunicazione al Parlamento e all'opinione pubblica". Angela Napoli, in prima linea contro le infiltrazioni, ha confessato la "profonda insoddisfazione: solo io di nomi di politici collusi ne posso indicare a decine nella mia Calabria, invece ci ritroviamo con una lista di una manciata di consiglieri". Laura Garavini, capogruppo Pd segnala che la denuncia emersa "é lo specchio fedele di una situazione gravissima". "Il Ministero dell'Interno fino ad oggi si è semplicemente disinteressato del problema, opponendo un muro di gomma alla maggior parte delle richieste di informazione avanzate dalla Commissione". Anche Walter Veltroni ha pigiato sull'acceleratore: quanto accaduto è "al limite dell'incidente istituzionale". "Oggi - ha detto Veltroni - ho sollevato per l'ennesima volta il problema: da mesi non abbiamo le risposte dei prefetti, il che è una cosa grave al limite dell'incidente istituzionale. Finora sono arrivate le risposte di 57 prefetti, mentre quelle di un'altra trentina di prefetti é inadeguata, e questa situazione si protrae da marzo". [Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa]

- Mani mafiose sulla democrazia di Roberto Saviano (Repubblica.it)

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13 ottobre 2010
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