''Le Serve'' di Jean Genet, al Teatroclub Nando Greco di Catania
Teatroclub Nando Greco di Catania
24, 25 e 26 novembre, alle ore 21.00:
''LE SERVE'' di Jean Genet
nella traduzione di Giorgio Caproni
Regia di Daniele Nuccetelli.
Una produzione DinamoTeatro - Roma, in collaborazione con Sala Uno Teatro - Roma
Drôle de drame!
L'episodio che ha liberamente ispirato J.Genet nella scrittura de Le Serve è realmente accaduto, a Le Mans, nel 1933. Il fatto di cronaca narra di due domestiche, le sorelle Papin, cameriere irreprensibili che uccisero la padrona in preda a lucida follia.
Genet si appropria della trama vera per realizzare una composizione rappresentativa opposta, Chiara e Solange, le false serve, non arriveranno mai a compiere alcun delitto, creando una formula di riproduzione del male attraverso il teatro, una parabola sul potere dei ruoli.
La lunga didascalia, scritta dallo stesso autore per la versione definitiva del '68, consiglia come mettere in scena Les Bonnes. Il titolo della nota è imperativo: ''Come recitare Le Serve''.
E' un Ordine. Poetico. Estremo.
Il banco di prova per chiunque voglia tentare di mettersi in equilibrio sul filo dell'abiezione, di partecipare alla celebrazione dei peccati dell'umanità e ai vizi che quella stessa cerimonia dispensa; è un invito ad entrare in un immaginario debordante passione marcia, a trasfigurare il reale e ascoltare il canto funebre di figure in costume.
Come recitare è un virus, un'infezione che si diffonde prima ancora del testo, un avvertimento perentorio che svela l'effrazione alle convenzioni ma cela l'accesso ai tourniquets.
La favola è caos, la tragedia è ordine.
Non si può impedire al tragico di ''far volar fuori della finestra''. E' possibile invece ''credere e rifiutarsi di credere'' e compiere un ulteriore artificio: tradire la stessa didascalia per non improvvisarsi devoti.
Inscenare, trattenere, soffocare, sospendere la parola, il gesto, l'atto in un afflato interminabile di Amore spoglio, privo, nudo.
E' la violazione delle leggi imposte dall'autore che fa possibile l'opera; il rovescio stesso dello stratagemma descritto dal poeta che suggerisce lo smascheramento.
Chiara e Solange, sono esemplari di una idea di male (d'Amore), calchi abbozzati, modelli non risolti, simboli di un impeto, di uno stupore che inganna e acceca loro per prime, divinità-fantasmi; sono la traccia di desideri nudi vestiti a festa nel giorno del giudizio, apparizioni dal volto diafano, truccate per brillare nel purgatorio delle coscienze.
E l'umorismo esacerbato è l'immagine della loro ribellione.
Come mercenari senza nome mascherati da vittime, si muovono circospette nell'Eden surreale della 'Stanza della Signora,' alla ricerca ostinata del premio più ambito: ...come morire!
...L'atto criminale nei confronti della loro padrona non avverrà mai.
Inenarrable... Buffissimo.
E la Signora?
E' il regalo di Genet alle serve: l'idolo segreto della loro infatuazione.
Una Vergine mascherata da donna; concepita per durare nel tempo, sospesa in una vertigine macabra e ridicola di se stessa, col volto truccato a coprire altro trucco sopra altri volti, in perpetua e vana lotta contro l'apparenza, atroce, del suo unico riflesso: le serve.
E' una recita che minaccia di essere, la recita dell'impossibile bellezza di Essere.
DinamoTeatro - L'Associazione Culturale DinamoTeatro è stata fondata nel 2002 a Roma. Presupposto artistico degli attori e registi che hanno fondato l'Associazione è la comune formazione ed esperienza professionale a contatto con la scuola russa contemporanea di tradizione stanislavskijana, in particolare con il regista Anatolij Vasil'ev. Dal progetto che prende il nome di CantierEuropa sono stati privilegiati i processi di formazione, ricerca e produzione avviati negli ultimi anni dai soci fondatori con la realizzazione di corsi avanzati destinati ad artisti professionisti, di attività laboratoriali rivolte ai giovani delle scuole secondarie superiori di Roma e di proposte drammaturgiche in collaborazione con i Centri Culturali Europei presenti nella capitale.
Accanto al lavoro improntato alla pedagogia, ricerca e produce nuove proposte con l'adattamento per la scena di testi letterari. DinamoTeatro coopera con organismi teatrali europei che fanno riferimento allo European Association for Theatre Culture.
Daniele Nuccetelli - Si è formato alla Scuola d'Arte Drammatica di Mosca diretta dal regista Anatolij Vasil'ev. E' fondatore di DinamoTeatro. Come regista mette in scena ''Ippia Minore'' di Platone, ''Il Calapranzi'' di Harold Pinter, co-regia insieme a G. Marini, ''Rosencrantz e Guildenstern sono morti'' di Tom Stoppard.
E' tra gli interpreti dei film: ''La visione del sabba'' di Marco Bellocchio, ''Il male oscuro'' di Mario Monicelli, ''Cuori al verde'' di Giuseppe Piccioni, ''Stesso sangue'' e ''Rito di passaggio'' di Egidio Eronico e Sandro Cecca, ''Padre Pio'' e ''Maria Goretti'' di Giulio Base.
E' stato docente del progetto dal titolo ''Dannati Maestri'' dedicato alla memoria di Carmelo Bene: corso di perfezionamento per attori sulle tecniche e le metodologie delle arti drammatiche promosso dalla Comunità Europea insieme a Regione Puglia ed a numerosi Enti Teatrali Internazionali.
Conduce per il CeIS-Centro Italiano di Solidarietà di Roma corsi di educazione teatrale promossi dalla Provincia di Roma nelle scuole secondarie superiori. Ha ideato e messo in scena il laboratorio-spettacolo: ''Sei personaggi in cerca d'autore'' di Luigi Pirandello, progetto di prevenzione al disagio giovanile sostenuto dall'Assessorato alle Politiche Culturali - Dipartimento XI del Comune di Roma.
E' docente dei corsi di pedagogia e pratica teatrale presso il Liceo Statale G.Cesare e A.Avogadro di Roma.
INFO
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