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''Legge su testamento biologico è barbarie''

Beppino Englaro: ''Quella che il Parlamento si appresta ad approvare è una legge incostituzionale''

20 febbraio 2009

"La legge sul testamento biologico che il Parlamento si appresta ad approvare è una vera e propria barbarie. Una legge assurda e incostituzionale contro la quale è assolutamente necessario che i cittadini facciano sentire la propria voce e scendano in piazza a manifestare".
Con queste parole Beppino Englaro, intervistato da Paolo Flores d'Arcais, aderisce alla manifestazione 'Sì alla vita, no alla tortura di Stato', organizzata da MicroMega, che si svolgerà a Roma domani, sabato 21 febbraio, in piazza Farnese.
Il padre di Eluana Englaro, protagonista della lunga e dolorosa battaglia, che tutta Italia ha conosciuto, per affermare il diritto della figlia a morire, parteciperà alla manifestazione tramite un collegamento telefonico perché "i cittadini, che hanno le idee molto più chiare dei nostri parlamentari, devono tutelare i propri diritti fondamentali che questa legge mette in discussione preparando il terreno per un vero e proprio Stato etico".
Se la legge in discussione in Parlamento dovesse essere approvata, Englaro si augura una rapida abrogazione da parte della Corte Costituzionale oppure quella del referendum sarà una via obbligata, vista la "manifesta anticostituzionalità di una legge che nega le libertà fondamentali dei cittadini". "La decisione sulla propria vita deve essere affidata a chi la vive" ha concluso Beppino Englaro.

A stretto giro di posta arriva è arrivata la replica del centrodestra: "Rattristano le parole di Beppino
Englaro, che ha definito una barbarie il disegno di legge sul testamento biologico ancora in discussione al Senato e ha così offeso gratuitamente il Parlamento"
, hanno affermato in una nota Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, capogruppo e vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato. "Anche perché - hanno aggiunto - il ddl Calabrò ha raccolto fino ad ora consensi e aperture di credito che vanno ben oltre la maggioranza che sostiene il governo. Un dramma personale, come certamente è stato quello di Eluana Englaro, non può essere usato per coprire un disegno politico". "L'impressione, invece - hanno concluso Gasparri e Quagliariello - è che il polverone che si sta sollevando contro il disegno di legge serva ad impedire un dibattito sui contenuti nella chiarezza delle rispettive posizioni, per non dire apertamente cos'è che si vuole in realtà: l'introduzione dell'eutanasia nel nostro Paese".

La limpida e netta presa di posizione di Beppino Englaro è arrivata nel giorno in cui la commissione Sanità del Senato ha approvato l'adozione come testo base della proposta presentata dal Popolo della libertà. Il testo di Raffaele Calabrò è passato con 13 voti favorevoli, sei contrari e tre astenuti (i senatori del Pd Dorina Bianchi, Daniele Bosone e Claudio Gustavino). La votazione ha riproposto le divisioni interne al Partito democratico su questo delicatissimo tema. Nel Pd c'è chi, come la capogruppo in commissione Bianchi, fa "un'apertura di fiducia nei confronti del relatore", chi, come il senatore Ignazio Marino, ha già invocato il referendum su una legge che vieterebbe la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione artificiali, e chi, come la senatrice Paola Binetti, ha già lanciato la mobilitazione contro la "minaccia" del referendum.

Nella stessa giornata di ieri si è tenuto a Roma un convegno sulla morte cerebrale e i suoi segni, convegno che si è svolto a due passi da San Pietro in via della Conciliazione.
Si può considerare morta una persona in coma irreversibile cui ancora batte il cuore? E' possibile effettuare un espianto di organi per un trapianto da un corpo in questo stato? E' in definitiva valido il criterio definito dall'Università di Harvard nel 1968 in merito alla morte cerebrale?
Nell'occasione si sono ritrovati teologi, bioeticisti, medici, che condividono una tesi: quel criterio stabilito da Harvard 40 anni fa deve essere messo in discussione. Fra i partecipanti erano presenti anche membri della Pontificia accademia per la vita, oltre che - dato significativo - alcuni membri della Congregazione per la dottrina della fede. Tanto che un documento sull'argomento potrebbe essere allo studio del dicastero Vaticano.
 Fra gli organizzatori dell'evento l'Associazione Famiglia domani, l'American life league, Family of America foundation, Human life International, la United States Coalition pro life, organizzazioni cattoliche americane impegnate nella battaglia pro-life e già fortemente critiche verso la nuova amministrazione Obama sui temi etici.

Il principio di precauzione in favore della vita che è stato esteso allo stato vegetativo nel caso di Eluana Englaro deve essere riconosciuto anche nel caso di morte cerebrale: è questo uno dei punti d'attacco degli organizzatori del convegno che vogliono cancellare la rivoluzione antropologica partita da Harvard nel 1968, quando la cessazione dei segni cerebrali si affermò come criterio per stabilire la morte.
Inevitabilmente la questione ha chiamato in causa il problema dei trapianti d'organi che su quel criterio in buona parte si fonda. Il problema posto al convegno è stato: è possibile espiantare un cuore ancora battente da un paziente di cui è stata dichiarata la morte secondo il criterio della morte cerebrale? Nei vari dicasteri vaticani qualcuno ritiene che la questione vada riaperta, anche se per ora a bassa voce.

A far scattare la scintilla del dibattito sul tema della morte cerebrale del resto era stato un intervento firmato da Lucetta Scaraffia sull'Osservatore Romano del 2 settembre scorso nel quale si faceva il punto su una discussione scientifica che aveva investito anche il Vaticano circa la messa in dubbio della definizione di morte cerebrale: per la Chiesa, sottolineava l'autrice, "l'idea che la persona umana cessi di esistere quando il cervello non funziona più, mentre il suo organismo - grazie alla respirazione artificiale - è mantenuto in vita, comporta una identificazione della persona con le sole attività cerebrali, e questo entra in contraddizione con il concetto di persona secondo la dottrina cattolica, e quindi con le direttive della Chiesa nei confronti dei casi di coma persistente". Non a caso l'articolo dell'Osservatore era compreso fra i testi base del convegno di ieri.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it, Corriere.it]

- Testamento biologico, il testo-base di discussione

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20 febbraio 2009
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