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''Lettere dall'Oltremare''. A Palermo un progetto dedicato a chi ha lasciato la propria terra

26 gennaio 2006

''Una volta che si varca l'Oceano non si è più quelli di prima''.

''Lettere dall'Oltremare: Scrittori e Migrazioni'', è il progetto che si terrà oggi, 26 gennaio, e domani a Palermo, per iniziativa del Crases, centro regionale che opera in favore degli italiani all'estero, sostenuto da Regione Siciliana, Assessorato Regionale del Lavoro, della Previdenza Sociale, della Formazione Professionale e dell'Emigrazione.
Dedicata dunque, a chi ha lasciato, nel passato più o meno recente, la sua terra, ''Lettere dall'Oltremare'' vuole essere un'occasione per approfondire, insieme ad alcuni scrittori che si sono trovati a raccontare le migrazioni dall'Italia e anche verso l'Italia, la storia del passato migratorio italiano, rimosso troppo in fretta dalla nostra coscienza. In programma incontri, conversazione e spettacoli ispirati allo stesso tema.

''Quando arrivavano a Ellis Island - scrive Giovannella Brancato, ideatrice e curatrice del progetto - gli immigrati si trovavano di fronte a un muro. Anzi, a una serie di muri. Il primo però era subito evidente: il muro linguistico. Gli strumenti linguistici che fino ad allora, per quanto precari, erano serviti a dar loro la misura del mondo, da un momento all'altro diventavano inservibili. Sostiene Tahar Ben Jelloun, scrittore migrante di lingua francese, che soltanto la poesia e la narrazione letteraria sono in grado di dire e mostrare i pensieri più nascosti, i sogni, i desideri, la solitudine, quella parte di vissuto più segreta che sempre accompagna chi cambia lingua e paese''.
''Carmine Abate
- prosegue la Brancato - scrittore italiano di origine arberësh, figlio di emigranti e a sua volta con un passato di emigrazione in Germania, in una intervista spiega: Avendo noi alle spalle una lunga storia di emigrazione dovremmo essere più solidali con chi viene da fuori. Ma chi viene da fuori ci ricorda troppo chi eravamo, chi erano i nostri padri, i nostri nonni. E noi invece vorremmo dimenticarlo. Forse se riuscissimo a rivalutare la nostra emigrazione, a vederne gli aspetti positivi, il nostro atteggiamento nei confronti degli stranieri in Italia cambierebbe''.

In particolare, il programma prevede per il 26 gennaio, alle 17.30, presso il Porto di Palermo, i saluti inaugurali di Francesco Scoma, Assessore al Lavoro e all'Emigrazione della Regione Siciliana, cui seguirà la presentazione da parte di Lucio Oieni e Marcello Saija del libro di Roberto Mazzarella ''Con il cuore oltre l'oceano''. Nel pomeriggio lo scrittore e  giornalista Roberto Alajmo si intratterà a colloquio con lo scrittore napoletano Erri De Luca. La serata proseguirà con ''La spartenza'' di Tommaso Bordonaro, uno spettacolo della Compagnia Teatro del Baglio di Villafrati, regia di Enzo Toto. Lo spettacolo è tratto dal libro omonimo di memorie di Tommaso Bordonaro, un geniale analfabeta, partito per gli Stati Uniti all'inizio degli anni '20. Il libro è stato pubblicato da Einaudi con la prefazione di Natalia Ginzburg che ne dice tra l'altro ''attenzione: questo è un libro potente, perché comunica moltissimo''.
Il 27 gennaio l'appuntamento invece è per le 19.00, sempre presso il Porto di Palermo, con Roberto Alajmo che incontra Giovanni Maria Bellu. Si prosegue con ''L'orda: Storie, canti e immagini di emigranti'', di Gian Antonio Stella, uno spettacolo della Compagnia delle Acque di Gualtiero Bertelli, uno dei più noti cantautori italiani. Lo spettacolo risulta una combinazione tra il monologo e la musica, il racconto di tante storie di dolore, piccoli e grandi eroismi, errori, xenofobia e l'esecuzione di canti che costituiscono la colonna sonora della grande emigrazione italiana. Sullo sfondo, saranno proiettate immagini di grande forza che raccontano l'emigrazione di ieri e l'immigrazione di oggi.

- IL PROGRAMMA

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26 gennaio 2006
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