''Liberarci dalle Spine''. L'associazione Libera e la Regione Toscana per una nuova cultura della legalità
Campi di lavoro/studio nelle terre siciliane confiscate alla mafia
Libera, Arci Toscana e la Fondazione Culturale Banca Etica, in collaborazione con la Regione Toscana, la Provincia di Firenze e le Camere del lavoro di Firenze e Palermo hanno promosso due campi di studio/lavoro sui terreni confiscati alla mafia, un'iniziativa rivolta ai giovani tra i 18 e i 30 anni che per 2 settimane lavoreranno fianco a fianco con i ragazzi della Coop. Sociale Lavoro e non Solo che in Sicilia gestisce i terreni confiscati nelle zone di Corleone (PA) e di Canicattì (AG).
A Corleone sarà festeggiata la raccolta dei pomodori da destinare alla trasformazione in passata, per poi procedere all'estirpazione e al reimpianto di un vecchio vigneto. Anche a Canicattì ci sarà un vigneto da reimpiantare.
Ma l'iniziativa non sarà esclusivamente lavoro nei campo, saranno infatti organizzati laboratori ed incontri di educazione alla legalità.
Ai seminari formativi parteciperanno esperti come Don Luigi Ciotti, Rita Borsellino, Pippo Cipriani, Giovanni Impastato, Umberto Santino e Giuseppe Lumia che contribuiranno ad un'analisi del fenomeno mafioso e delle molteplici esperienze di riscatto sorte negli ultimi anni.
Durante il campo di lavoro non mancheranno momenti di incontro con altre realtà simili che operano su terreni confiscati, dalla Cooperativa Placido Rizzotto al Fondo Miciulla gestito dall'Agesci, e momenti di riflessione con visite a luoghi simbolici come Portella della Ginestra.
L'esperienza dei campi di lavoro avrà tre momenti di attività diversificate: il lavoro agricolo, lo studio e l'incontro con le comunità locali durante momenti di scambio culturale, come ad esempio proiezioni cinematografiche all'aperto.
L'obiettivo principale diffondere una cultura fondata sulla legalità e sul senso civico che possa efficacemente contrapporsi alla cultura del privilegio e del ricatto che contraddistingue i fenomeni mafiosi nel nostro paese dimostrando che, anche in quei luoghi dove la mafia ha spadroneggiato, possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla legalità e sul rispetto della persona.
Il protagonismo dei volontari contribuirà alle attività di animazione territoriale fondamentale per il potenziamento delle relazioni e della rete sul territorio.
E sono ottantadue, tra ragazze e ragazzi della Toscana, che trascorreranno parte delle loro vacanze estive per impegnarsi nei campi di lavoro all'interno delle terre confiscate alla mafia.
''Questi ragazzi - ha detto l'assessore regionale alla cultura della Toscana, Mariella Zoppi - andranno in Sicilia per contribuire a diffondere una cultura nuova fondata sulla legalità e sul rispetto della persona''. ''Per battere la criminalità organizzata è importante che anche la Toscana abbia forti rapporti di scambio con le amministrazioni comunali che hanno deciso di impegnarsi, in prima linea, nella gestione dei terreni o degli immobili confiscati alla mafia - ha commentato Maurizio Pascucci, referente di Libera in Toscana - quando si parla di legalità e si aprono i riflettori sulla nostra regione, è necessario tenere presente che le grandi infrastrutture previste in Toscana fanno gola alla mafia e sempre più spesso, lo abbiamo visto recentemente anche nell'ambito della gestione dei rifiuti, di fronte ad ingenti investimenti pubblici si rischia di intercettare ambiti di illegalità''.
I campi di studio/lavoro sono organizzati per il periodo:
Canicattì: 28 luglio/11 Agosto
Corleone: 21 agosto/3 settembre