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''Liberate Giuliana, donna di pace''

L'Italia si mobilita per la giornalista Giuliana Sgrena, rapita a Baghdad il 4 febbraio scorso

19 febbraio 2005

A Roma, per la liberazione di Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto rapita a Baghdad il 4 febbraio scorso, sono attese circa 200.000 persone.
Il Colosseo sarà illuminato e decine di fiaccole al Circo Massimo formaranno la scritta "Iraq libero".
Sono state migliaia le adesioni alla manifestazione "Liberiamo la Pace" proposta dal Manifesto per oggi, sabato 19 febbraio. Circa 600 organizzazioni politiche, sindacali, di volontariato, di movimento hanno già aderito. Ci sarà anche l'ex capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro, mentre non ci saranno i partiti della Casa delle Libertà.
Al Circo Massimo parleranno il direttore del Manifesto Gabriele Polo, Giovanni Di Lorenzo, direttore del tedesco Die Zeit, e Serge July di Liberation. Poi un concerto che vedrà sul palco Caparezza, gli Assalti Frontali, Tetes de Bois, Enzo Avitabile, Jamal Ouassini, Noureddine, Rashmi Bhat.
Il Colosseo sarà illuminato: "Abbiamo quindi deciso di farlo - spiega il sindaco di Roma, Walter Veltroni - per corrispondere a questo grande desiderio di tutta la città di ottenere la liberazione di quella donna, di cui abbiamo visto ieri quelle immagini così terribili".

Anche il mondo del calcio ha voluto aderire, con l'appello "Liberate Giuliana, donna di pace", che gli speaker, sui campi di tutte le partite di serie A e serie B, ripeteranno per tutto il weekend.
Anche i giocatori di serie A, entrando in campo, indosseranno una t-shirt bianca con la scritta 'Liberate Giuliana'.

Durante il corteo sui diversi megaschermi montati lungo il percorso della manifestazione, verranno diffuse le immagini scattate da Giuliana Sgrena in Iraq e i quadri "di guerra" dell'artista iracheno Ali Al Labari, il tutto accompagnato da una colonna sonora di musica irachena.
"E' il popolo iracheno la principale vittima di questa tragedia che ha investito anche la nostra amica Giuliana", ha detto Flavio Lotti del ''Tavolo della Pace'' augurandosi che siano in tanti a partecipare alla manifestazione per "Giuliana Sgrena, Florence Aubenas e Hussein Al Saadi e per l'intero popolo iracheno".

Le adesioni alla manifestazione sono arrivate un po' da tutto il mondo senza dimenticare le centinaia e centinaia di associazioni italiane che hanno aderito al corteo o ai 2000 giornalisti che hanno firmato l'appello per la liberazione. Si sono fatti vivi il Comune di Barcellona, la Provincia di Cordoba, la comunità di Dunkerque in Francia, il Bloque Projecto social del parlamento argentino.
E ci saranno ovviamente in prima fila i giornalisti del Manifesto, i familiari di Giuliana e i segretari o i dirigenti dei partiti e delle organizzazione che hanno aderito. Poi i gonfaloni dei Comuni, lo spezzone della Fnsi, il sindacato dei giornalisti italiani, l'Arci, i vari spezzoni di movimento, gli studenti e in coda i partiti con Cgil, Cisl e Uil.

Il ministro degli Esteri e vicepremier Gianfranco Fini non parteciperà alla manifestazione, ma ha dichiarato che in questo momento tutti gli italiani devono reclamare la sua liberazione.
"No, non parteciperò - ha detto Fini rispondendo alle domande dei giornalisti a Bratislava - ma non c'è ombra di dubbio, come ho ripetuto, che in questo momento tutti gli italiani al di là delle divisioni e distinzioni politiche debbono reclamare a gran voce la liberazione di questa nostra connazionale".

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19 febbraio 2005
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