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...ma per le vie del borgo, fra il ribollir de'... WinePod. Arriva dall'America la ''botte hi-tech''

13 novembre 2006

Sabato scorso, 11 novembre (San Martino), i mosti sono diventati vini... almeno così vorrebbe la tradizione. Oggi però, la tecnologia sembra voler prendere il posto del classico ''... ribollir de' tini...'' e ''...l'aspro odor dei vini...'' carducciano, con una nuova trovata hi-tech: il WinePod, un dispositivo che permette di produrre da sé fino a 100 litri di vino.
Già, tutti quelli che hanno sempre sognato di produrre in proprio uno Chardonnay, un Cabernet Sauvignon, uno Shiraz, un Pinot, potranno avere oggi la possibilità di farsi inviare a casa propria, non soltanto l'avveniristico (e ingombrante) gadget, ma anche le uve per realizzare la propria gran riserva personale.

Il WinePod, apparecchio dal futuristico design, costa la bellezza di 3.500 dollari ed è dotato di speciali rilevatori per il controllo del pH, della temperatura e della pressione. Dispone poi di sensori wireless che gli permettono di dialogare con il Pc di casa, tramite il quale è possibile personalizzare la creazione del prodotto e gestire l'intero processo di vinificazione, dall'acino alla degustazione. L'aggeggio hi-tech è composto da un torchio per pressare l'uva, che poi fermenterà al suo interno senza però rilasciare alcun odore nell'ambiente. Inoltre, visto l'aspetto gradevole (ancorché abbastanza imponente) non deve alloggiare necessariamente in cantina, ma può essere comodamente sistemato addirittura nella cucina di casa, a patto che la cucina sia abbastanza grande.

Il WinePod è stato creato dalla società californiana Provina (che volendo fornisce anche le uve dai migliori vigneti di Napa Valley) ''in collaborazione con alcuni dei migliori produttori, coltivatori e compagnie di tecnologie del mondo, per rivoluzionare l'industria del vino''.
Sul sito internet dedicato (http://mywinepod.com/) è possibile mettersi in lista d'attesa per acquistare il proprio WinePod che, a quanto pare, in California sta già andando a ruba. [Corriere.it]

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13 novembre 2006
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