"Mai chiesto il Lodo Alfano"
Così il premier Berlusconi racconta l'Italia al Frankfurter Allgemeine Zeitung
Se ci dovessero essere elezioni anticipate si candiderà? "Mi candiderò comunque. In caso di elezioni, vedremo se il programma del partito di Fini sarà tale da consentire di renderlo parte integrante della coalizione''.
Questa è una delle risposte che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha dato in un'intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung.
''L'Italia continua a essere un Paese con una guida politica stabile e un esecutivo forte che poggia sul consenso della grande maggioranza degli italiani - ha detto il premier al giornale tedesco -. Dopo il 2008, il mio partito ha prevalso in tutte le elezioni. Mi sono presentato pochi giorni fa alle Camere con un programma per i prossimi tre anni, sul quale ho ottenuto la fiducia. Suppongo che il partito di Fini continuerà a sostenere il governo".
Berlusconi si è detto poi scettico sulla nascita di un 'nuovo centro' all'interno del sistema bipolare dei partiti che possa dar vita a un governo avendo un ruolo deicisivo nelle elezioni. "Attualmente non riesco a immaginare che un tale 'centro' possa essere in grado di formare un governo - ha osservato -. Secondo i sondaggi, un'alleanza elettorale di tutti i partiti del centro otterrebbe soltanto tra il dieci e il dodici per cento dei voti". "Negli ultimi anni, sotto la mia guida - ha detto ancora il Cavaliere a la 'Faz' - l'Italia ha fatto un passo importante verso il 'bipolarismo', verso una democrazia con governi che si alternano. Non credo che sia facile abbandonare così facilmente questo schema".
La parte più interessante dell'intervista è sicuramente quella nella quale Berlusconi ha parlato delle cosiddette 'leggi ad personam': "Non sono io che le ho chieste. Sono i miei alleati che se ne fanno promotori a mio favore, ricorrendo agli strumenti legali della democrazia". Il premier ha quindi parlato anche del Lodo Alfano: "Non ho mai reclamato alcuna forma di tutela. Il mio partito ha presentato un disegno di legge in base al quale durante il mandato vengono sospesi i processi contro il capo dello Stato e il presidente del Consiglio; anche i termini di prescrizione vengono sospesi durante il mandato. Una legge del genere esiste in molti Paesi".
I tre punti più importanti per riformare la giustizia, ha precisato il premier, sono "la separazione delle carriere di procuratore della Repubblica e di giudice; l'accelerazione dei processi; e, terzo, il rafforzamento dei diritti civili. Nessuno dei tre punti riguarda me direttamente".
Berlusconi ha ribadito anche le accuse a certa magistratura "eversiva" che agisce contro di lui. "Attualmente i giornali parlano di nuovi processi per evasione fiscale e corruzione - ha spiegato -. La verità è completamente diversa da quella proclamata dalla stampa di sinistra. Nessuno dei capi d'accusa rivolti da 17 anni contro di me da certa magistratura corrisponde alla verità. La realtà è che vengo attaccato da giudici di sinistra che abusano illegittimamente del loro potere per motivi di lotta politica". "Sulla nostra democrazia grava un macigno. Nella magistratura - ha avvertito il premier - abbiamo una corrente che agisce in modo eversivo cercando di procedere contro chi è stato eletto legalmente dal popolo. I processi vanno avanti già da molto tempo". "Tutto - sostiene il presidente del Consiglio - è cominciato nel 1994 durante la mia prima legislatura. Due anni dopo sono stato assolto, ma i processi intanto avevano fatto cadere il governo e in questo modo la sinistra è giunta al potere. Ora l'opposizione vorrebbe procedere allo stesso modo". Le accuse di evasione fiscale? "I giornali parlano di irregolarità fiscali commesse nel 2003 a Roma. In quel periodo - ha detto Berlusconi - come presidente del Consiglio non avevo più niente a che fare con il gruppo Mediaset presieduto da mio figlio e mia figlia. Si accusa l'azienda di aver evaso 1,9 milioni di euro nel 2003, quando per lo stesso periodo ha pagato 450 milioni di tasse".
Al quotidiano tedesco Berlusconi ha parlato anche della crisi. "Oggi bisogna risparmiare - ha detto -. E' quello che l'Europa ci prescrive. Voglio anche ricordare che gli italiani hanno un debito privato inferiore a quello degli altri europei. Con le attuali misure di risparmio equivalenti a 25 miliardi di euro non abbiamo ancora raggiunto il nostro obiettivo, dobbiamo continuare a risparmiare. In luglio il deficit del bilancio pubblico ammontava al 5 percento del Pil; lo dobbiamo ridurre a circa il 3 percento entro il 2012".
Parlando invece di immigrazione, il premier ha assicurato: "L'Italia conduce una politica mirata a contrastare l'immigrazione clandestina. Ho allacciato contatti con tutti gli Stati mediterranei del Nord Africa e abbiamo stipulato accordi per un controllo maggiore delle frontiere". L'argomento, secondo Berlusconi, "è stato ignorato da alcuni Stati membri, mentre è un problema che tocca tutti, non solo i Paesi comunitari del Mediterraneo".
Nell'intervista Berlusconi ha espresso anche dubbi sulla strategia delle sanzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per quanto riguarda il dossier nucleare iraniano: "Anche noi abbiamo preso parte alle sanzioni. Eppure, temo che queste non avranno efficacia. Lo abbiamo visto in molti casi, per esempio a Cuba: le sanzioni portano piuttosto ad un consolidamento del regime, che si presenta come martire. Sarebbe più utile un approccio più avvolgente e cauto". Chi potrebbe percorrere una rotta simile? "La Cina e la Russia", ha risposto il premier che ha aggiunto: "Proprio la scorsa settimana ho pregato il premier cinese Wen Jiabao di intervenire in tale direzione". "Quanto a Israele - ha spiegato Berlusconi - possiamo solo sperare che la minaccia nucleare non venga percepita in maniera così forte da indurre Israele a un intervento militare nei confronti dell'Iran". E' possibile integrare il regime iraniano nella comunità internazionale? "Quanto meno dobbiamo provarci; è questo l'unico vero modo di tirare fuori l'Iran dal suo vicolo cieco", ha risposto il Cavaliere. Infine, tornando alla Russia, il premier nota: "Putin, come persona, è il contrario di come viene dipinto dalla stampa occidentale. E' sensibile, aperto, ha il senso dell'amicizia, ha rispetto per tutti, soprattutto per le persone umili, e una profonda comprensione della democrazia". "La transizione dal totalitarismo alla democrazia - ha continuato Berlusconi - è lunga e difficile. Tuttavia sono convinto che la leadership russa è animata dalle migliori intenzioni. E' una fortuna, per la Russia e per noi, che vi siano Medvedev e Putin. Conosco a fondo tutti e due". [Adnkronos /Ing]
- Il testo integrale dell'intervista, in tedesco
- Ecco la riforma della giustizia di Liana Milella