"Mal" di Lombardo
L'attacco di Gianfranco Miccichè al governatore: "Lombardo mi fa vomitare. Pagherei per farlo cadere"
"Questa manovra ha avuto un buon impatto di marketing politico soprattutto in l'Europa, ma bisogna dire le cose come stanno: è un provvedimento molto approssimativo e improvvisato. E soprattutto manda in fumo il piano per il Sud" ha detto il sottosegretario alla Presidenza e leader di Forza del Sud, Gianfranco Miccichè, che riunisce a Roma i parlamentari del partito per predisporre un pacchetto di emendamenti, annunciando "battaglia vera in Parlamento".
Miccichè non condivide molti aspetti della manovra di Tremonti, definendo "folli" alcune misure, tra cui quelle relative alla soppressione dei "comuni polvere" e delle Province con meno di 300mila abitanti. "Le Province o si aboliscono tutte, cosa auspicabile, o nessuna", ha detto il sottosegretario, che ha lanciato anche l'allarme sui fondi destinati al Mezzogiorno: "Tremonti sta mandando in fumo il piano per il Sud". Non crede però che il governo ricorrerà al voto di fiducia, almeno alla Camera. "Mi sembrerebbe alquanto curioso, sarebbe un modo pessimo di gestione di questa manovra, che va fatta ma va fatta bene e cercando il consenso in Parlamento". E ha invitato il coordinatore del Pdl, Angelino Afano, al dialogo: "Lo chiamo, gli spiegherò quali sono le nostre idee".
Miccichè ha poi parlato della situazione politico-economica siciliana e, in particolare, riferendosi ai tagli all'Ars ha commentato: "I tagli all'Ars vanno fatti in modo diverso rispetto a quello che stanno facendo. Tanto per cominciare, la Presidenza faccia rispettare i tempi delle sedute. Rinviare l'aula di una o due ore, rispetto al calendario, determina un costo: bisogna pagare gli straordinari ai commessi e al personale dipendente, il ristorante è costretto a prolungare l'orario con un aggravio dei costi e così via".
Durissimo poi il commento sul governo Lombardo: "Se sento parlare del governo Lombardo mi viene da vomitare. Impossibile fare peggio di quello che ha fatto, mi sembra che tutto sia funzionale a rimanere a galla. È un governo povero, intellettivamente mi sembra davvero povero. E non capisco cosa vuole il Pd, mi viene da ridere quando qualcuno mi dice che i democratici vogliono la legittimazione popolare. La verità è che vogliono potere, lo dicano e basta". A tal punto da affermare con tono ironico: "Pagherei per fare cadere Lombardo".
Ma poi sul voto anticipato di un anno, uno dei tre punti (gli altri due sono l'alleanza politica e le primarie) sui quali il Pd cerca l'intesa con il Terzo polo, Sel e Idv, il sottosegretario si è fatto serio: "Ma che senso ha? Dovrebbe essere l'ambizione dell'opposizione non di un partito della maggioranza. Eppure, io sarei il primo a volerlo. Mi converrebbe, perchè mi voglio candidare alla Presidenza della Regione".
Sulla "battutaccia" di Miccichè su Lombardo la replica non si è fatta attendere. Il senatore Giovanni Pistorio dell’Mpa ha infatti detto: "Ancora una volta Gianfranco Miccichè, con un linguaggio sgraziato e scomposto, interviene sull’azione del governo regionale. Senza il supporto di una analisi strutturata e superando le regole della normale comunicazione politica, scarica frasi irripetibili e volgari sul Presidente della Regione, che sono il riflesso dei suoi umori e della propria personale frustrazione". [Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]
Il Pd allo scontro con Lombardo. "Non votiamo manovra e riforme"
di Antonio Fraschilla (Repubblica/Palermo, 28 agosto 2011)
Nel giorno in cui Gianfranco Micciché annuncia di volersi candidare alla presidenza della Regione e attacca Lombardo («Il suo governo mi fa vomitare», dice l'esponente di Forza del Sud), la maggioranza rischia di andare in frantumi: il Pd lancia infatti un ultimatum al presidente della Regione. Tutte le aree democratiche, pur con obiettivi diversi tra chi vuole governi politici e chi elezioni anticipate, concordano su un punto: «O Lombardo dà risposte chiare su alleanze politiche a Palazzo d'Orleans, elezioni anticipate e primarie, oppure all'Ars avremo mani libere», dicono in coro dall'area "Innovazioni" del duo Genovese-Papania ai deputati ex Ds Faraone e Apprendi passando per i ribelli dell'area Mattarella. A rischio così l'approvazione di disegni di legge cari al governatore, da quello sull'abolizione delle Province alla manovra economica.
Il giorno dopo quel «congelamento dell'azione parlamentare» annunciato dal segretario Giuseppe Lupo che ha disertato il vertice con il Terzo Polo di venerdì scorso, il partito di Bersani rilancia l'aut aut al leader autonomista. «Ci sembra inevitabile aprire subito un'alleanza strategica che porti a un cambio di passo nell'azione della giunta che dovrà avere una connotazione politica - dicono Nino Papania e Francantonio Genovese - Abbiamo fiducia e siamo certi che Lombardo darà risposte a questi interrogativi. Se non lo farà entro la riapertura dei lavori all'Ars il Pd dovrà votare senza vincoli di coalizione». «Occorre un governo di natura politica fondato su un'alleanza ampia», aggiunge il deputato Baldo Gucciardi.
E se il capogruppo Antonello Cracolici comunque cerca di mantenere una linea più cauta («È chiaro che occorre scogliere i nodi politici prima di parlare di disegni di legge da votare, ma cosa fare lo decideranno gli organi di partito collegialmente», dice), anche tra gli ex Ds si ribadisce la linea del segretario: «Penso che questa fase di transizione sia durata anche troppo - dice Pino Apprendi - Va rivisto questo governo tecnico con la creazione di un esecutivo politico». Il deputato Davide Faraone è contrario a governi politici, ma è d'accordo su un punto: «Lombardo deve darci una risposta su elezioni anticipate e primarie - dice - In caso contrario all'Ars dovremo avere mani libere e chiudere questa esperienza». Anche per i ribelli dell'area Mattarella, da sempre polemici sul sostegno del Pd alla giunta dei tecnici, occorre andare al voto: «La posizione di Lupo è condivisibile anche se tardiva - dice Bernardo Mattarella - Ormai dobbiamo prendere atto che il Terzo Polo non è disposto ad allargare l'alleanza. A questo punto il Pd presenti una sua proposta di governo presentandosi agli elettori». Per il deputato democratico Bruno Marziano, però, «occorre che anche il Pd faccia chiarezza al suo interno, se vuole cioè puntare al governo politico o alle elezioni».
Dal Terzo Polo arrivano risposte stizzite: «Sono sinceramente stupito da alcune dichiarazioni di esponenti del Pd - dice il coordinatore dell'Udc, Gianpiero D'Alia - Il Terzo Polo ha detto che vuole proseguire questa esperienza trasformandola anche in un'alleanza elettorale. È il Pd che adesso deve dire se accetta questa proposta».
Intanto dal leader di Forza del Sud arrivano bordate a Lombardo e al Pd: «Fare peggio di questo governo regionale è impossibile - dice Micciché - È un esecutivo povero intellettivamente e non capisco cosa vuole il Pd. Mi viene da ridere quando qualcuno mi dice che i democratici vogliono la legittimazione popolare. La verità è che vogliono il potere. Io pagherei per fare cadere Lombardo». A Micciché ribatte subito Lupo: «Che non capisca cosa vuole il Pd non mi sorprende perché la nostra è una proposta politica seria lontana anni luce dal suo populismo berlusconiano». «Ancora una volta Micciché interviene superando le regole della normale comunicazione politica, scaricando frasi irripetibili e volgari su Lombardo che sono il riflesso della sua personale frustrazione», dicono il senatore Giovanni Pistorio e il deputato Nicola D'Agostino, dell'Mpa.