"Mirco voleva suicidarsi"

Si dipanano nuovi scenari inquietanti nella vicenda del vigile urbano morto a Palermo durante un presunto furto nel suo appartamento (LEGGI). Due colleghe di Mirco Vicari, sono state sentite in questura. Stando a quanto è trapelato, l’agente di polizia municipale avrebbe confidato alle due donne di pensare al suicidio a causa delle cattive condizioni economiche in cui versava. In più, Vicari avrebbe anche detto alle colleghe che  che se si fosse ucciso, avrebbe fatto in modo di  farlo sembrare un omicidio.

A quanto pare gli investigatori avevano dubbi sulla rapina sin dai primi rilievi, perché commessa in pieno giorno ai danni di un uomo con uno stipendio di appena 900 euro. Ad avvalorare la tesi di un suicidio mascherato da omicidio anche il fatto che i banditi sarebbero fuggiti senza portare via la refurtiva, poi ritrovata dalla polizia accanto alla porta d'ingresso. Accanto all'ingresso, infatti, la polizia ha trovato il televisore del vigile e, in un sacchetto, una macchina fotografica e altri oggetti di valore. I vicini, poi, interrogati dalla polizia, avrebbero sostenuto di non avere visto i banditi fuggire e di essersi accorti di quanto era accaduto solo dopo l'arrivo degli investigatori.

Sarà comunque il medico legale, Paolo Procaccianti, attraverso l'autopsia, assieme al guanto di paraffina, a stabilire la dinamica della morte di Vicari. L'esame, che sarà effettuato oggi, dovrà chiarire se il colpo sia partito accidentalmente nella colluttazione o se i presunti ladri abbiano impugnato la pistola d'ordinanza del poliziotto per puntargliela contro.
In questi due giorni gli inquirenti hanno interrogato decine di pregiudicati della zona di Altarello, dove viveva Vicari. Sono stati fatti anche diversi stub, degli esami per rilevare tracce di sparo.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]