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''Nel Sud alcune scuole abbassano la qualità della scuola italiana''

Ecco, secondo il ministro Gelmini, dove sta il problema della Scuola Italiana

25 agosto 2008

"Nel Sud alcune scuole abbassano la qualità della scuola italiana. In Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata organizzeremo corsi intensivi per gli insegnanti".
Così ha detto il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, sabato scorso davanti ad una platea di Cortina d'Ampezzo che l'ha invitata ad un dibattito pubblico.
Insomma, se Umberto Bossi dal palco del congresso nazionale della Lega a Padova, gridò nel microfono che era l'ora di finirla di far "martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord" (LEGGI), il ministro Gelmino ha presentato la sua risoluzione al "problema" leghista: corsi di perfezionamento ai professori del Sud, taglio di 85 mila insegnanti e riduzione degli sprechi.

"La scuola deve alzare la propria qualità abbassata dalle scuole del Sud", ha detto il ministro bresciano.
"Organizzeremo dei corsi intensivi per gli insegnanti del Meridione" visto che, secondo un test elaborato da Ocse-Pisa - l'Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione, la nostra scuola risulta essere al 37esimo posto con un trend decrescente di anno in anno, e visto che, secondo la Gelmini, a questa realtà "bisogna porre rimedio".
E qual'è il "rimedio" del ministro? I corsi agli insegnanti del Sud.
Ciò significa, sembra chiaro, che secondo il ministro quel 37esimo posto segnalato dall'Ocse è stato cagionato dagli insegnanti del Sud...

Ora, una tale affermazione poteva mai lasciare indifferenti i Siciliani? Certo che no.
"Sono stato colto da un sentimento di indignazione davanti alle superficiali considerazioni del ministro Gelmini rispetto la scuola e gli insegnanti del Sud", ha scritto il una nota Lino Leanza, segretario del Movimento per l'Autonomia in Sicilia. "Se invece di dichiarazioni di così dubbio profilo - ha detto Leanza - il ministro desse alle varie realtà della scuola  italiana pari opportunità, più risorse, più docenti, se raddoppiasse anzichè dimezzare il numero degli insegnanti di sostegno, forse farebbe più onore al governo che rappresenta". "Siamo disponibili a mostrarle, quando e dove vuole - ha detto ancora Leanza - quanta bella scuola c'è in Sicilia, nonostante l'assenza dello Stato. L'isola, come ho avuto modo di costatare durante il mio mandato da assessore regionale ai Beni culturali nella scorsa legislatura, esprime significative eccellenze".
"Ci sentiamo offesi, come abitanti di questa terra - ha concluso - dalla sua proposta di istituire dei corsi intensivi per gli insegnanti siciliani. Pensi piuttosto al rilancio degli investimenti, per contribuire al miglioramento del sistema scolastico, a partire da quelle realtà più difficili".

Ovviamente non si è fatta attendere la replica del presidente della Regione, Raffaele Lombardo: "Il ministro della  Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini ritratti con chiarezza assoluta le dichiarazioni riportate da alcuni giornali a proposito della qualità degli insegnanti del sud Italia, che - secondo le note stampa - dovrebbero essere obbligati a seguire corsi intensivi di riqualificazione professionale. E' assai grave - ha affermato Lombardo - che ci si esprima in questi termini razzisti parlando di uomini e donne del sud. Non è necessario scomodare la storia o la letteratura per trovare, tra i meridionali, figure di straordinario rigore etico ed enorme valore morale e intellettuale. Figure e persone che  non possono essere offese da generalizzazioni prive di fondamento logico"

Scoppiata l'offesa e la polemica il ministro Gelmini ha corretto quanto detto l'altro ieri, negando d'aver accusato i professori meridionali d'alcunché. Ripensamento che chiarisce a quale "scuola" appartiene il ministro...
"Non ho mai detto che gli insegnanti del Sud abbassano la qualità della scuola italiana. Chi riporta il mio pensiero in questo modo è in grave malafede e vuole creare una polemica che chi conosce il mio pensiero sa che non ha fondamento".
Mariastella Gelmini, insomma, ha fatto marcia indietro, così come ci ha abituati il suo "capo"...

"Ho sempre ritenuto che esistono bravi professori sia al Nord che al Sud, ma il Sud ha oggi un deficit strutturale e di progettualità che non è certo imputabile al corpo docente". "Mi sono limitata a segnalare che la scuola nelle regioni meridionali è colpita da una grave crisi. Sfido chiunque a sostenere il contrario".
Secondo la Gelmini "non si può far finta di nulla, non si può non porre il problema quando tutte le classifiche nazionali e internazionali (Ocse Pisa) segnalano questa grave arretratezza". La priorità adesso, continua il ministro, è "colmare il gap esistente tra scuole del Nord e scuole del Sud con più formazione e aiuti sia per i docenti che per gli studenti".

La "correzione" del ministro però non è bastata a rasserenare gli animi. "Vogliamo chiarire al Ministro - ha rilevato la Rete degli studenti - i significati dei dati Ocse-Pisa citati: l'Italia è ultima in Europa per la qualità della scuola. Probabilmente ciò dipende anche dal fatto che siamo pressochè ultimi per quantità di finanziamenti attribuiti al settore".
L'"uscita" del ministro non è piaciuta per niente al maestro e scrittore Marcello D'Orta: "Spero davvero che il ministro si riferisse alle condizioni di arretratezza dell'edilizia scolastica del sud, perché la preparazione degli insegnanti è di primissimo livello".

- "La mia prof siciliana era bravissima..." di Mario Reggio (Repubblica.it)

[Infromazioni tratte da Repubblica.it e La Siciliaweb.it]

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25 agosto 2008
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