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"No al protagonismo dei magistrati"

L'appello del presidente reggente della Corte d'appello di Palermo per l'inaugurazione dell'anno giudiziario

24 gennaio 2015

"L'alta funzione affidata ai magistrati di applicare la legge alla quale essi stessi sono soggetti e alla quale - sola - compete la sovranità della giustizia, assume un carattere di laica sacralità, che immune da ogni atteggiamento di personale protagonismo, non può prescindere del carattere di indipendenza e imparzialità, di rigore e di obiettività".
Queste le parole di Ivan Marino, presidente reggente della Corte d'appello di Palermo, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario.
"Essenziale - ha aggiunto - è inoltre il prestigio e la dignità dei magistrati che deve tradursi in comportamenti appropriati".

Marino ha poi lanciato l'allarme sicurezza per i giudici palermitani: "La indubitabile contingente e pericolosissima esposizione a rischio di taluno dei magistrati della requirente, con conseguente adozione di dispositivi di protezione mai visti, finisce per isolare e scoprire sempre più i magistrati della giudicante titolari degli stessi processi".
"Si sta verificando - ha aggiunto Marino, facendo riferimento evidentemente alle straordinarie misure adottate per assicurare la protezione ai pm del pool che indaga sulla trattativa Stato-mafia - la stessa identica situazione degli anni '80, allorché la protezione era garantita per lo più, se non esclusivamente, ai magistrati facenti parte dei pool antimafia dell'ufficio istruzione e della Procura, con indifferenza verso la situazione della giudicante, con la conseguenza che bastò un solo episodio criminoso che la riguardasse per porre in crisi lo Stato, che dovette dall'oggi al domani garantire la massima protezione non soltanto ai magistrati ordinari, ma anche ai giudici popolari".

Il presidente reggente della Corte d'appello di Palermo ha quindi elencato i dati inerenti ai reati in aumento. Tra questi i reati di pedopornografia e pedofilia che, nel distretto giudiziario di Palermo (che include anche Trapani e Agrigento), sono aumentati del 100% nell'ultimo anno.
Un dato allarmante, quello sui reati sessuali contro i minori, che fa pensare da un lato al miglioramento delle azioni di contrasto, ma dall'altro a un aumento costante del fenomeno. Nel 2013 erano stati riscontrati 46 casi di pedopornografia e pedofilia, diventati 91 nel 2014. In notevole aumento anche i dati concernenti i reati contro la libertà sessuale, così come quelli di stalking: 550 nel 2013 e 689 quest'anno, con una crescita del 25%.
Nell’ultimo anno, nello stesso distretto giudiziario di Palermo, c’è stato inoltre un vero e proprio boom dei femminicidi. Gli omicidi volontari contro le donne sono aumentati di cinque volte.
"Il numero di omicidi consumati nel 2014 è risultato di poco superiore a quello dell'anno precedente - ha spiegato - ma preoccupa il netto aumento di quelli contro le donne: in crescita anche i dati riguardanti i tentati omicidi, nei quali si registra del pari un aumento anche per quelli contro donne". L'anno scorso, gli omicidi di donne erano stati solo quattro mentre quest'anno sono addirittura venti. In tutto sono stati 61 i delitti (59 nel 2013). Quasi il doppio i tentati omicidi, passati da 45 a 80 e da 12 a 19 se analizziamo solo quelli contro donne.

La crisi spinge in alto il numero dei reati di furto, rapina, usura. In aumento anche le estorsioni (+20%), ma soprattutto le frodi comunitarie (+246%). Il disagio economico di molte famiglie del distretto è evidente nel maggiore ricorso agli usurai. I reati di questo tipo sono passati da 80 a 95 nell'ultimo anno (+19%). Dopo aver fatto registrare nel 2013 un forte calo, anche per la chiusura di numerose attività imprenditoriali, risale il numero delle estorsioni: quest'anno sono state 515 (430 l'anno scorso). In calo, invece, il furto in abitazioni: passato da 3.876 casi del 2013 a 2.823 di quest'anno.
Sono invece in calo tutti i reati contro la pubblica amministrazione nel distretto di Palermo, soprattutto quelli di peculato, ridotti quasi del 30% rispetto all'anno precedente. "La riduzione di questo tipo di reati - ha detto il giudice Marino - è avvenuta anche grazie alle modifiche legislative che portano ad una maggiore ricorrenza di quelli di corruzione e di concussione mediante induzione, la cui decrescita è certamente minore. In totale, i reati contro la pubblica amministrazione sono passati da 2.720 a 2.566". Tra questi, sono stati 44 i casi di corruzione, 27 di concussione e 85 per peculato (questi ultimi erano stati 120 nell'anno precedente). In significativa crescita invece i reati di indebita percezione di contributi pubblici: 41 l'anno scorso, 156 quest'anno.

Tra gli argomenti della relazione di inaugurazione dell'anno giudiziario, come ogni anno ha assunto importante rilievo quello delle carenze d'organico nella magistratura. In totale, nel distretto giudiziario di Palermo mancano 40 magistrati giudicanti (il 12,38% ) e 29 requirenti (il 19,46%). Le maggiori scoperture si hanno nei tribunali di Marsala e Sciacca (20%) e nelle Procure di Agrigento (26%) e Marsala (22%).

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, GdS.it]

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24 gennaio 2015
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