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"No alla falsa antimafia"

I vertici dell'assessorato siciliano alla Salute in difesa dell'assessore Massimo Russo

26 maggio 2012

Compatti, decisi e indignati, si presentano così i vertici dell'assessorato alla Salute siciliano. Lucia Borsellino, figlia del giudice Paolo, rompe il silenzio e denuncia, attraverso una lettera aperta indirizzata ai siciliani, l'esistenza di una strategia finalizzata ad "infangare" l'operato dell'assessore regionale alla Salute, Massimo Russo. Insieme a lei Carlo Maiorca, Capo della segreteria particolare, e Angelo Aliquò, Capo della segreteria tecnica.
La lettera aperta è stata presentata ieri mattina, in una sala allestita proprio ai piani alti della sede di piazza Ziino.

"Rompiamo, nostro malgrado, il riserbo a cui ci siamo sempre ispirati. Sentiamo il bisogno di esprimere tutto il nostro disagio per equazioni tanto facili quanto superficiali, per la mortificazione nel subire una retorica buona solo per apparire e per il cinico qualunquismo con il quale si finisce per alterare la realtà dei fatti e dei risultati con cui ci misuriamo ogni giorno, senza guardare né calendari né orologi, affrontando e vincendo resistenze di ogni genere.
Da quattro anni abbiamo avuto la possibilità di lavorare alla ristrutturazione di un sistema che faceva acqua da tutte le parti. Ci saremmo aspettati supporto, incoraggiamento, analisi lucide e critiche costruttive. Abbiamo sempre e solo visto, invece, e più che mai in questi giorni, subdoli tentativi di creare isolamento, invitando a farsi da parte, a tirare le conseguenze.
Non abbiamo visto questi rappresentanti della società civile, a vario titolo, né i media, fermarsi serenamente a riconoscere e far conoscere i fatti né apprezzare i risultati, riconosciuti e validati da Ministeri, fondazioni e Centri studi universitari.

A chi giova interrompere questi risultati ?
A chi giova non alimentare la fiducia in una Sicilia capace di farcela da sola, con le migliori forze della sua terra ?
A chi giova parlare sempre di mafia in Sicilia e non parlare mai dei siciliani che la mafia la combattono ogni giorno facendo semplicemente il proprio dovere ?

L'autonomia è una responsabilità, individuale e collettiva, da costruire.
Per questo, consapevoli di valori condivisi da e con i nostri padri, chiediamo e speriamo che il metodo di lavoro dell'assessore Massimo Russo possa contribuire a cambiare in meglio la cultura della gestione della cosa pubblica.

Siamo certi, del resto, che dinanzi all'oggettività di eventuali fatti incompatibili con questi valori anche le scelte del nostro assessore, cui fino ad ora abbiamo chiesto di restare, non potranno che essere consequenziali.
Abbiamo lavorato con lui per istituire un presidio di legalità, sostituendo la cultura del favore con quella del servizio pubblico, e sentiamo di poter far nostro l'appello del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: "Aprite le porte e le finestre per rinnovare la politica e la società nel segno delle legalità e della trasparenza".
Nel frattempo continuiamo ad onorare le nostre vittime della mafia facendo il nostro dovere, distinguendo le persone dalle istituzioni, rispettando i basilari principi di civiltà giuridica, lavorando per la Sicilia e i siciliani.
Testimoni di un cambiamento possibile, chiediamo alla società civile, in tutte le sue componenti, di comprendere il lavoro svolto, di giudicare obiettivamente i risultati ottenuti e di poter continuare a lavorare, uniti, per completare e migliorare il percorso di riforme già iniziato".

Angelo Aliquò, ha voluto dare una sua personale risposta alla domanda, certamente provocatoria, contenuta nella lettera: A chi gioverebbe interrompere questi risultati? Riferendosi ai risultati ottenuti dalla gestione sanitaria di questo governo in termini di taglio agli sprechi e servizio reso ai cittadini: "Nelle amministrazioni precedenti la gestione della sanità faceva stare bene pochi privilegiati, e i molti subivano i disservizi. Noi siamo riusciti a ridurre le perdite di sistema di 600 milioni per fare stare bene i molti cittadini che pretendono e devono avere la possibilità dei essere assistiti e curati in maniera più che dignitosa. Siamo riusciti a far stare meno bene, finalmente, i pochi che godevano di troppi privilegi. Evidentemente questo da fastidio".

[Informazioni tratte da SiciliaInformazioni.com, LiveSicilia.it]

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26 maggio 2012
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