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"Noi abbiamo vita breve, siamo come i condannati..."

Ecco come la pensa il neo assessore "anti-racket" Andrea Vecchio

20 giugno 2012

"Noi abbiamo vita breve, siamo come i condannati...". Si è presentato alla stampa con ironia l'assessore regionale alle Infrastrutture della Sicilia, Andrea Vecchio, dopo la nomina di pochi giorni fa, avvenuta dopo le dimissioni dell'assessore Piercarmelo Russo (LEGGI).
Il Presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo ha annunciato che si dimetterà il prossimo 28 luglio e Vecchio ribadisce che, non avendo "lunga vita" si occuperà di "due o tre progetti" che però "ci permetteranno di lasciare grande chiarezza ai successori".
Ai cronisti che gli hanno chiesto un parere sulla vicenda giudiziaria del governatore, Vecchio ha risposto senza mezzi termini: "La vicenda giudiziaria di Lombardo? Sono cazzi suoi, le vicende penali di un individuo sono fatti personali. Mi auguro che venga comunque scagionato. Ma sono problemi che non mi toccano".
”Io non sono un politico - ha esordito Vecchio, costruttore di professione minacciato da Cosa nostra e che questa ha denunciato sempre senza paura - sono sempre stato un uomo contro. Quando sono stato nominato ho ricevuto due segnalazioni da parte di politici per la formazione dell'ufficio di gabinetto. Risultato? Non sono stati nominati". "I politici scrivono sempre le loro promesse sulla lavagna di ghiaccio - ha detto ancora - così quando si scioglie non si vede più ciò che c'era scritto".

Vecchio ha pensato quindi a istituire uno sportello informatico (Sosimpresa@regionesicilia.it) a "cui potranno rivolgersi coloro che hanno problemi con la Regione". "A disposizione - ha spiegato - metteremo anche un numero di telefono e due funzionari pronti a raccogliere e ordinare i dati relativi alla massa debitoria che l'amministrazione regionale ha nei confronti del mondo del lavoro e di quello delle imprese. Non intendiamo alimentare false illusioni ma, di certo, cercheremo di capire quali sono le criticità esistenti e cosa, di fatto, blocca i pagamenti e danneggia la nostra economia. Ma non solo: vorremmo capire se esistono altri colli di bottiglia per pareri o autorizzazioni che dipendono da questo assessorato".
Inoltre sarà istituita una 'Unità di crisi' "per mettere un piedi una struttura per venire a capo delle criticità. Il tutto a costo zero". Con l’Unità di crisi "avremo la possibilità di conoscere gli elenchi di progetti che giacciono qui da tempo".
L'assessore ha inoltre più volte sottolineato la necessità di "accorciare le distanze tra la gente e l'amministrazione", ed ha puntato il dito contro "burocrazia, frammentazione dei poteri autorizzativi, parcellizzazione delle decisioni".
Infine, l'impegno ad individuare e a rendere disponibili circa 200 milioni di euro di fondi residui della legge 457 del 1978 per l'edilizia popolare. "La mia idea - ha detto - è quella di utilizzarli per mettere in sicurezza gli edifici scolastici".
Infine, l'assessore-costruttore, che vive sotto scorta dopo essere stato vittima del pizzo, ha fatto sapere che devolverà la sua indennità di assessore a una onlus. Anche il suo predecessore aveva devoluto il suo compenso: al centro regionale trapianti, alla onlus San Francesco Saverio di don Cosimo Scordato e ad altri.

[Informazioni tratte da ANSA, ASCA, SiciliaInformazioni.com, Lasiciliaweb.it]

 

 

 

 

 

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20 giugno 2012
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