Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

"Noi stiamo con Nino Di Matteo"

La vicinanza dei cittadini al giudice palermitano che qualcuno vorrebbe far saltare in aria

31 luglio 2013

Il presidente della corte d'appello di Palermo, Vincenzo Oliveri, ha parlato, nel giorno del ricordo per la morte del giudice Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia, del forte clima di tensione che sta attraversando Palermo. "Stiamo vivendo un momento di fibrillazione particolare a Palermo, lo sappiamo tutti. Con minacce fatte a sostituti, con pericolo di attentati ed esplosioni simili a quella del 29 luglio del 1983".
Una dichiarazione arrivata come una doccia fredda in un periodo in cui gli animi sono già tesi per le tante minacce ai magistrati antimafia.
Lettere di minacce, telefonate, pedinamenti e inquietanti incursioni nelle case e negli uffici dei magistrati che indagano sulla trattativa Stato-mafia sono i segnali che hanno fatto alzare al massimo l'allerta in questo ultimo anno. Oggi come trent'anni fa.

"Chinnici conosceva bene la mafia - ha aggiunto il presidente Oliveri - e cominciò a frequentare convegni e studenti per inculcare in loro il desiderio di combatterla, cosa che gli attirò molte critiche. La mafia lo percepiva come un pericolo".
Oliveri ha anche ricordato, davanti al ministro Annamaria Cancellieri arrivata per la cerimonia, che sull'assassinio del giudice restano punti oscuri. "Ringraziamo il ministro per la sua presenza in questo momento particolare che è dominato da forze strane, le stesse che portarono alla morte anche di Rocco Chinnici".
Le "forze strane" di cui parla il presidente Oliveri sarebbero anche le stesse che da mesi sembrano braccare il magistrato Nino Di Matteo. Attorno al pm simbolo delle indagini sulla trattativa Stato-mafia si è alzata la protezione a livello uno, con l'arrivo delle teste di cuoio da Roma, e con un totale di nove uomini a proteggere il magistrato più sotto tiro.

Come Rocco Chinnici, "giudice amato e stimato, ma anche chiacchierato per il suo andare contro corrente che è stato poi la causa della sua morte" ha aggiunto Oliveri, anche Nino Di Matteo è un magistrato molto amato dalla sua città. Affetto, vicinanza e solidarietà che si sono manifestate in diverse occasioni in queste settimane. L'ultima, lunedì sera, davanti il Palazzo di Giustizia. Il coordinamento nazionale antimafia "Riferimenti - gerbera gialla" ha organizzato un flash mob: "Palermo e l'Italia non possono permettersi un altro Giovanni Falcone e un altro Paolo Borsellino", hanno detto gli organizzatori. Circa un centinaio di partecipanti si sono sdraiati a terra rimanendo immobili per due minuti, per simulare la morte. Dopo un segnale acustico, si sono rimessi in piedi al grido di "Noi stiamo con Nino Di Matteo".
Lo stesso è accaduto in altre 60 piazze d'Italia. Il magistrato Nino Di Matteo è sceso in piazza con gli aggiunti Vittorio Teresi e Leonardo Agueci e il pm Roberto Tartaglia. Con gli occhi lucidi Di Matteo ha detto: "Grazie a tutti".

Per rimarcare il suo ringraziamento, Di Matteo ha scritto una lettera, pubblicata da diversi quotidiani. Ecco il testo della lettera scritta dal pm...
"Quando ho appreso che tanti cittadini, da ogni parte d'Italia, stavano organizzando le manifestazioni di oggi, mi sono sinceramente commosso ed ho immediatamente provato un profondo sentimento di riconoscenza e gratitudine nei confronti di tutti Voi. Per me e per i miei familiari il Vostro sostegno e la Vostra solidarietà sono di grande conforto e rappresentano una splendida iniezione di forza ed entusiasmo in un momento difficile.

Non solo per la fiducia e la stima che dimostrate di nutrire nei confronti del mio lavoro ma, ancor più, perché la vostra passione civile, la sete di verità e giustizia, la voglia di non cedere alla indifferenza, rappresentano il punto di riferimento più autentico per ogni cittadino che, nutrendosi dei valori della Costituzione, non si rassegna a vederne quotidianamente calpestati i sacri valori di libertà, democrazia, eguaglianza di tutti davanti alla legge. Il Vostro entusiasmo, il Vostro impegno per l'affermazione e l'applicazione concreta dei valori costituzionali, contagerà la parte la parte sana del nostro Paese, e prevarrà sui tanti che purtroppo hanno dimenticato che l'esercizio di un ruolo politico, pubblico, istituzionale, qualunque esso sia, deve innanzitutto ispirarsi alla logica del servizio nei confronti del cittadino, specie del più debole e del più povero.

Vi ringrazio perché la Vostra solidarietà e la Vostra sacrosanta aspirazione alla giustizia, sono e saranno più forti, e per me più importanti, dei tanti ed assordanti silenzi istituzionali. Vi ringrazio perché la tensione morale e l'attenzione con la quale seguite il nostro lavoro ci ricordano l'essenza più autentica ed entusiasmante del nostro impegno di magistrati: la ricerca della verità, l'affermazione del diritto come servizio alla collettività, garanzia di uguaglianza ed unica strada per arrivare alla vera libertà. Porterò sempre in me il significato profondo della Vostra solidarietà. Ciò che avete fatto oggi mi rende sempre più convinto ed orgoglioso di continuare a servire il mio Paese, cercando di indossare con dignità la stessa toga di chi ha sacrificato perfino la sua vita per amore della GIUSTIZIA."

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

31 luglio 2013
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia