"Non consegneremo Saif Gheddafi all'Aia"
Il Consiglio nazionale transitorio libico gela il procuratore dell'Aia: "Vogliamo processarlo noi"
Nulla da fare per il procuratore della Corte penale internazionale (Cpi), in missione a Tripoli per incontrare le nuove autorità libiche a seguito dell'arresto del figlio di Gheddafi, Saif al-Islam, avvenuto sabato scorso nel sud del Paese, e del capo dei servizi segreti Abdallah Al-Senoussi, ancora non confermato.
Il Consiglio nazionale transitorio libico ha ribadito che non estraderà all'Aja il figlio di Gheddafi e l'ex capo dei servizi di intelligence: "In una parola, non lo consegneremo", ha affermato il ministro della Giustizia ad interim, Mohammed al-Allagui.
Moreno-Ocampo - che ha detto di non aver in programma una visita a Saif - ha precisato al suo arrivo che il processo non deve avvenire necessariamente all'Aia se il sistema giudiziario libico sarà in grado di organizzarlo. Il secondogenito di Gheddafi, catturato nel sud della Libia sabato scorso, è ricercato dal Tpi per crimini contro l'umanità.
In una nota diffusa dall'Aia, Moreno-Ocampo ha spiegato che "Saif al-Islam Gheddafi e Abdullah al-Senussi devono rispondere davanti alla giustizia" e "l'arresto è un passo cruciale nel consegnare alla giustizia i responsabili dei crimini commessi in Libia". "Parlerò con le autorità nazionali e chiederò informazioni sui processi che propongono e per capire i loro piani sul futuro giudiziario degli accusati". Il procuratore argentino ha sottolineato che le autorità libiche "sono obbligate a cooperare con il Tpi" e che tanto Saif al-Islam che l'ex capo dell'intelligence libica "devono rispondere davanti alla giustizia". [Repubblica.it]
- Catturato Saif al-Islam Gheddafi (Guidasicilia.it, 21/11/11)