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"Norma giusta e doverosa, ma la ritiriamo"

Il premier ha deciso di ritirare la norma salva lodo Mondadori, secondo lui "doverosa in un momento di crisi"

06 luglio 2011

"Per sgombrare il campo da ogni polemica ho dato disposizione che questa norma giusta e doverosa sia ritirata". Lo ha annunciato ieri Silvio Berlusconi in merito alla norma salva-lodo Mondadori. Una norma che il premier ha definito "giusta e doverosa", ma che di fronte alla "crociata" promossa dall'opposizione sarà ritirata.
Il Cavaliere ha parlato anche di una "vergognosa montatura" sul comma in questione e si è detto "certo che la Corte d'Appello di Milano non potrà che annullare una sentenza di primo grado assolutamente infondata e profondamente ingiusta"' sul caso Cir-Fininvest.

La decisione del premier è arrivata dopo la bufera scatenata dall'inserimento della norma nella manovra (LEGGI). Il caso ha agitato la maggioranza e anche la Lega ha fatto trapelare la sua "irritazione" per il blitz compiuto nella notte senza avvertire prima gli alleati. Umberto Bossi, Roberto Calderoli e Roberto Maroni avrebbero appreso solo all'ultimo della 'sorpresa'. Pungolato dai giornalisti alla Camera Calderoli ha risposto così: "Non commento quello che non ho visto e letto".
La norma sarebbe stata pensata dal premier con il guardasigilli Alfano e il deputato e avvocato del premier Niccolò Ghedini. "L'hanno cucinata loro - hanno detto fonti del ministero dell'Economia - i cuochi sono da rintracciare da quella parte, pur essendo chiaro che non ha alcuna coerenza con l'oggetto del decreto". Ghedini, però, si è chiamato fuori: "Non ne so nulla, non l'ho scritta io - ha tagliato corto Niccolò Ghedini - Non mi occupo di civile, ma di penale... Non ho nulla da dire".
Intorno alla norma è stata una girandola di dichiarazioni. "Non c'è stata una discussione approfondita in Consiglio dei ministri - ha dichiarato il ministro degli Esteri, Franco Frattini - Se capisco bene si tratta di una norma di ordine generale e non particolare", un principio "che già esiste nel Codice civile. Non c'è nessun intento ad personam". Mentre il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha parlato di "una norma corretta ed equilibrata".
Ma il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, ha avvertito: la norma inserita nella manovra economica rischia di "violare il principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge". Ed ha lanciato l'allarme sui rischi di una norma che "stravolgerebbe il sistema". Con la norma, ha fatto notare ancora il vicepresidente del Csm, "si creerebbe disparità tra chi è in grado di pagare la cauzione e chi non lo è".

Ieri è stata durissima la reazione di Pd, Idv e Terzo Polo. In giornata è intervenuto Pierluigi Bersani: "E' una cosa vergognosa, che fa scandalo. Voglio credere che questa norma venga ritirata". Poi, davanti al dietrofront, ha commentato: "Ci ha provato. Ma noi apriamo bene gli occhi. Sappiamo con chi abbiamo a che fare. Su tutti i carri che caricano di problemi gli italiani ci deve sempre essere qualcosa solo per lui, ma quando viene smascherato fa marcia indietro. Ma noi verificheremo".
Per il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, è "gravissimo che al governo vi siano delle persone che arrivano fino al punto di cambiare materialmente un documento indirizzato al presidente della Repubblica. E' un attentato alla democrazia e allo Stato di diritto. Berlusconi, colto con le mani nel sacco, ha deciso di ritirare la norma salva Mondadori. Oggi l'ha fatto perché domani vuole ripresentarne un'altra simile?".
Gianfranco Fini, pur sottolineando che "non sussiste alcun margine di intervento da parte della presidenza" ha sottolineato la "totale inopportunità di inserire la norma" salva-lodo Mondadori nella manovra.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it]

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06 luglio 2011
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