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''Perché Bruno Contrada sarebbe ancora pericoloso?''

La Cassazione ha rinviato al Tribunale di Napoli l'istanza di differimento pena per l'ex agente Sisde

09 ottobre 2008

Non ci sarà nessuna revisione del processo per Bruno Contrada. Lo ha deciso nei giorni scorsi la quinta Sezione penale della Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dalla difesa dell'ex funzionario del Sisde condannato definitivamente nel maggio 2007 a 10 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.
Contrada, che lo scorso 24 luglio ha ottenuto la concessione dei domiciliari per gravi motivi di salute, chiedeva ora la revisione del processo. Ma piazza Cavour, di comune accordo con la richiesta della Procura, ha ritenuto di respingere il suo ricorso.

Ieri, la Cassazione si è trovata nuovamente a dover decidere su un ulteriore ricorso presentato dalla difesa di Contrada: quello che chiede il differimento della pena. Anche per questo ricorso la Procura della Cassazione ha opposto il suo no.
I giudici del Tribunale di Sorveglianza di Napoli non hanno però spiegato perché Bruno Contrada sia tuttora pericoloso, e la prima sezione della Corte di Cassazione, ha accolto il ricorso del difensore dell'ex numero tre del Sisde, e rinviato gli atti a Napoli per rivalutare l'istanza di differimento pena avanzata dall'avvocato Giuseppe Lipera.

Insomma, dopo il rigetto del giorno prima, ieri per l'ex superpoliziotto è stata una giornata 'buona'. E così, commentando con la sorella Anna l'accoglimento del ricorso Contrada ha detto che "anche in pieno inverno può esserci una calda giornata di sole" aggiungendo, citando Eugenio Montale, che "l'unica nostra speranza è l'imprevisto".
I supremi giudici, ieri, disattendendo la richiesta del Pg della Cassazione, hanno rinviato gli atti al Tribunale di Napoli perché hanno giudicato carente e priva di riferimenti a circostanze concrete relative alla 'attuale' presunta pericolosità di Contrada, la motivazione con la quale a luglio scorso, concedendo 'solo' gli arresti domiciliari, avevano rigettato la richiesta di differimento pena avanzata dal superpoliziotto che, peraltro, è gravemente ammalato. In pratica, i giudici campani, non accogliendo la richiesta di differire la pena per motivi di salute avanzata dalla difesa, avrebbero dovuto spiegare i motivi della pericolosità di Contrada. Cosa che non hanno fatto provocando l'annullamento dello loro decisione.

L'avvocato Lipera non si definisce "contento, ma soddisfatto sì" e poi, anche in vista dell'importante udienza camerale davanti al gip di Caltanissetta che dovrà decidere sulla richiesta di archiviazione delle indagini scaturita dall'esposto-denuncia del suo assistito nei confronti di pentiti, magistrati e funzionari delle forze dell'ordine dice "sarò contento solo quanto verrà restituito l'onore a Bruno Contrada: sento che non manca molto".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Apcom]

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09 ottobre 2008
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