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''Più case per gli italiani''. Ecco il nuovo slogan di Berlusconi per le prossime elezioni

Dopo il ''milione di posti di lavoro'' il Cavaliere vuole dare agli italiani anche un tetto

15 novembre 2005

E' arrivato il nuovo slogan del Cavalier Silvio Berlusconi per le prossime elezioni: dopo il ''milioni di posti di lavoro'', il presidente del Consiglio stavolta promette ''più case per gli italiani'', e aggiunge anche ''meno burocrazia nell'Unione Europea''.
Le nuove promesse Berlusconi le ha fatte a Sorrento qualche giorno fa, davanti ad una platea di amici e sostenitori, al convegno dei militanti di Forza Italia riuniti sotto il "Circolo giovani", definiti dal premier ''tutti molto eleganti con tante belle ragazze'', a differenza di quanto si vede ''dalle immagini televisive di assemblee e convegni di certi partiti''.
Con lui anche l'amico di sempre Cesare Previti, quasi ad attestare la sua immutata amicizia dopo la burrasca della ex Cirielli.

''Lavoriamo - ha detto il premier - a un grande progetto impegnativo che presenteremo in campagna elettorale: è l'impegno a costruire le abitazioni per tutto quel 19% di famiglie italiane che vive in condizioni di vita grama non causata da questo governo''.  Berlusconi ha spiegato che questo è ''un obiettivo possibile, realistico e che non richiede tempi molto lunghi. Stiamo mettendolo a punto e lo renderemo noto nei particolari nelle ultime fasi della campagna elettorale''.
Molto probabilmente di questo 19% nessuno era presente a Sorrento, seduti in platea c'erano sicuramente i rappresentanti di quell'Italia del benessere decantata da lui qualche tempo fa.

Berlusconi ha poi smentito di aver proposto l'elevazione dell'età pensionabile a 68 anni ''perché - ha detto - non sono fuori dalla realtà: la mia era solo una osservazione generale''. ''Quella proposta - ha ribadito il premier - io non l'ho fatta: c'è una riforma delle pensioni che entrerà in funzione nel 2008 che è stata approvata con l'accordo degli alleati e io quell'accordo politico non lo posso cambiare. Però - ha spiegato poi - ho solo detto che per aumentare il nostro benessere dobbiamo lavorare un po' di più''.
Il Cavaliere è tornato anche ad attaccare l'Unione europea che - questa è la premessa -, pur avendoci garantito per anni pace e sicurezza, oggi ''ha bisogno di un 'drizzone', di un cambiamento per adeguarsi alle esigenze dei cittadini come portatrice di democrazia''. Per Berlusconi ''il primissimo problema'' dell'Unione Europea è l'"eccessiva burocrazia", le ''troppe leggi e provvedimenti: dobbiamo essere consapevoli che ci vuole una delegificazione molto profonda''. Poi il presidente del Consiglio ha puntato nuovamente il dito sulla ''ipervalutazione dell'Euro'' che ha determinato un eccessivo aumento dei prezzi per chi usa la valuta europea.
Riguardo ai conti pubblici, secondo Berlusconi lo sforamento del tetto del 3% nel rapporto fra deficit e pil ''non è un problema soltanto italiano. Molti sono i paesi che sono al di là di questa soglia, chi sta al di sotto ormai è una eccezione''. La burocrazia Ue, secondo Berlusconi, impedisce ''manovre per rilanciare la nostra economia, obbligandoci a un frettoloso rientro sotto la minaccia di sanzioni''.

Il discorso del premier si è concluso poi ribadendo la posizione del governo sull'affare Nigergate. ''Lo ripeto: l'accusa che l'Italia abbia partecipato al Nigergate è assolutamente infondata, è una bufala'',  sottolineando che le accuse della sinistra al governo ''denotano un comportamento antitaliano e irresponsabile''. ''Alcuni giornali - ha detto Berlusconi - si sono inventati la bufala che noi avremmo dato a Bush la scusa per potere attaccare Saddam Hussein con una vendita presunta di uranio dal Niger allo stesso Saddam. Questo è assolutamente infondato e falso''. ''Mettetevi nei panni di un terrorista, che cosa pensate se credete che l'Italia non solo ha voluto la guerra ma ha anche fornito le prove agli americani per avere delle scuse per l'attacco. Che penserebbe quel terrorista? Ovviamente che Berlusconi deve morire e l'Italia deve subire degli attentati. Dunque - ha concluso - da parte della sinistra e di alcuni giornali ci sono comportamenti anti-italiani e irresponsabili''. [la Repubblica]

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15 novembre 2005
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