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"Provenzano deve morire solo e non curato"

Il figlio di Bernardo Provenzano accusa lo Stato: "E' una vendetta. Vogliono uccidere mio padre lasciandolo senza cure"

03 marzo 2011

"I periti chiedono esami e terapie ma lo Stato non lo cura". Il figlio del boss mafioso Bernando Provenzano, Angelo, chiede aiuto per il padre malato attraverso le pagine di "Sette", il magazine del Corriere della Sera. "Lo sdegno lo sento, è quello di chi crede che se lo meriti di morire così. Solo e non curato. Perchè è Bernardo Provenzano", dice. Poi aggiunge: "In Italia, non c’è più chiarezza nei ruoli, quello del carnefice e della vittima si invertono uno sull’altro, si confondono. Perché una cosa è lo Stato di diritto, un’altra la vendetta. Lo Stato deve punire chi non rispetta la legge, ma ha il dovere di rispettare l’essere umano. Un rappresentante delle istituzioni deve garantire l’ordine non proclamare vendette".

Angelo Provenzano ha parlato a lungo col settimanale nello studio dell’avvocato Rosalba Di Gregorio, legale di suo padre. "Ho presentato nel 2009 un’istanza di scarcerazione, non perché lo vogliamo fuori, sia chiaro, quell’istanza è stata la via per chiedere una perizia medica", ha precisato l'avvocato Di Gregorio, che difende Provenzano con il collega Franco Marasà dal giorno dell’arresto del boss, l’11 aprile del 2006. "C’è una perizia che dice che Provenzano sta male, molto male. Come sosteniamo da tempo. Ci sono voluti due anni e l’oncologo ha giurato lo scorso 2 febbraio, fra trenta giorni depositerà la sua relazione". L'avvocato Di Gregorio ha poi aggiunto: "Il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha ignorato per ben due volte le ordinanze del tribunale per il ricovero di Bernando Provenzano in un centro clinico, ordinanze di ricovero disposte sulla base di una relazione sanitaria del carcere di Novara. A questo punto formulo un legittimo dubbio: che interesse si ha a che Provenzano muoia al più presto?".
Aggiunge Provenzano jr: "Al contrario di quanto è stato detto e scritto non è mai stata chiesta la scarcerazione per Bernardo Provenzano, ma solo che autorità competenti, assolutamente asettiche e obiettive, verificassero lo stato di salute di mio padre. Solo questo".
Infine una "rettifica" del profilo del padre, disegnato spesso come quello di una belva. "È dotato di un’integrità morale quasi islamica, ed è paradossale pensando a quello che c’è scritto nelle carte processuali. Io non ho mai visto istigazione alla violenza, anzi tutt’altro. Mi ha sempre detto: 'Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te… Quello che vuoi ricevere dagli altri lo devi fare'."

[Informaziomni tratte da Lasiciliaweb.it, Corriere.it]

- Che forma ha la pietà? (Guidasicilia.it, 04/02/11)

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03 marzo 2011
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