"Questo signore non ce la fa"
Il ministro Corrado Passera: "Dr Motor non ha le risorse per rispettare l'accordo su Termini Imerese. Cerchiamo alternative"
"Abbiamo dato termini ampi ma questo signore non ci ha dimostrato di avere le risorse per rispettare l'accordo". E' una bocciatura chiara quella del ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, sull'impegno di Massimo Di Risio e della sua Dr Motor per lo stabilimento di Termini Imerese, per il quale il governo cerca ora un'alternativa.
"Non possiamo aspettare che passino i tempi della cig senza andare a cercare qualcun altro. Anche a rischio di farci male abbiamo detto basta, tu non sei in grado, cerchiamo alternative".
Per il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato, "dopo le dichiarazioni del ministro serve chiarezza e per farlo occorre immediatamente convocare una riunione al ministero dello Sviluppo economico, ponendo due questioni indispensabili: la Fiat non può ritenersi 'disimpegnata' se prima non si arriva a una soluzione per il rilancio del polo industriale di Termini Imerese, e poi servono garanzie per i 640 esodati e sulla cassa integrazione anche per il 2013".
Sulla vicenda è intervenuto il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone: "Bisogna convocare un nuovo incontro con il governo nazionale e con Invitalia per il futuro di Termini Imerese. Il progetto di Dr Motor, come ha detto lo stesso ministro Passera, sembra ormai bruciato. E la cassa integrazione non durerà in eterno. I tempi che occorrono per progettare e fare partire un'attività produttiva non sono brevi. Serve quindi individuare subito soluzioni alternative a Dr Motor, anche fuori dal settore auto, per garantire un futuro ai lavoratori di Termini che non possono godere dell'accompagnamento alla pensione".
"Le preoccupazioni che avevamo piu volte espresso sul piano di rilancio per lo stabilimento di Termini Imerese purtroppo si sono rivelate fondate, a questo punto il ministero allo Sviluppo Economico deve, non oltre la scadenza del 20 giugno, dare risposte certe sul futuro dell'ex Fiat, i lavoratori non possono attendere", hanno commentato il segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava e il segretario della Cisl Palermo Mimmo Milazzo. "Due le risposte da dare subito, prima di tutto la certezza per i 640 esodati ex Fiat sul loro futuro pensionistico, - proseguono - poi un serio piano di rilancio, con investitori che siano in grado di occupare entro l'anno gli operai, a rischio c'è tutto l'impianto dell'accordo firmato lo scorso anno". Per la Cisl "non siano i lavoratori, i più deboli, a pagare un prezzo altissimo ma piuttosto chi ha commesso gli errori nella valutazione dei soggetti coinvolti nel piano".
Per Sergio D'Antoni, responsabile delle politiche del Pd sul territorio, "su Termini Imerese il ministro Passera non può limitarsi alla registrazione dell'esistente. Dire che Dr Motor non offre sufficienti garanzie significa affermare qualcosa che è da mesi sotto gli occhi di tutti. Troppo tempo è stato sprecato in fiumi di parole più o meno inutili. Ora il governo deve impegnarsi subito a cercare un'alternativa vera, concreta, affidabile per lo stabilimento siciliano".
Il Pdl, invece, attacca Invitalia. "La vicenda che si è creata intorno allo stabilimento siciliano - dice Salvino Caputo, presidente della commissione Attività produttive dell'Ars - è la causa della scelta irresponsabile di Invitalia che ha individuato una società che non aveva le condizioni di gestire l'ex stabilimento Fiat siciliano. Occorrerà accertare la responsabilità di Invitalia e del suo amministratore delegato, Domenico Arcuri, che ha scelto una società che non può avviare la produzione e soprattutto che non è in grado di tutelare i livelli occupazionali. Invitalia ha fatto perdere tempo e la sua scelta sta determinando il rischio per i lavoratori dell'ex Fiat siciliana e dell'indotto".
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, ASCA, Repubblica/Palermo.it]