"Ridurremo la mafia a un fenomeno rurale"
Il ministro Maroni: "Aggrediremo e prosciugheremo l'ingente patrimonio indebito di Cosa nostra"
Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, parlando ieri sera a Monza all'Assemblea di Confindustria di Monza e Brianza commenta l'arresto del boss Gerlandino Messina, avvenuto sabato sera a Favara. "L'auspicio e l'impegno è quello di sconfiggere la mafia, tutte le mafie, e ridurle in poco tempo a un fenomeno di tanti anni fa, quello delle mafie rurali. Il grido d'allarme c'è ma sono ottimista".
Il ministro ha ancora una volta sottolineato l'attività di contrasto alla criminalità organizzata ricordando l'arresto del boss Gerlandino Messina, ("stiamo stringendo il cerchio intorno al boss Matteo Messina Denaro"), l'ingente quantitativo di beni sequestrati alle holding del crimine che ammontano a 18 miliardi di euro in due anni e, soprattutto, l'attività di contrasto alla 'ndrangheta che si è radicata anche nelle regioni del Nord. "Stimiamo che la mafia Spa - ha spiegato Maroni - abbia un fatturato di 150 miliardi di euro l'anno, un enorme flusso di denaro esentasse, un patrimonio da aggredire e da prosciugare per relegare la mafia a fenomeno rurale".
Maroni parlando delle attività di contrasto al crimine organizzato ha sottolineato "il fronte comune fatto dallo Stato". "Parlo di Stato nel suo complesso - ha detto Maroni - E' merito del governo, dei magistrati e delle forze dell'ordine che collaborano in modo straordinario tra di loro. Insomma è lo Stato che si sta riappropriando del suo territorio". [Ansa, La Siciliaweb.it]