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"Servono urgenti politiche di prevenzione"

Alla luce di quanto successo in Sicilia, il Capo dello Stato e i geologi italiani chiedono al governo di "fare presto"

23 novembre 2011

La tragedia nel messinese ripropone l'esigenza assoluta richiamata oggi dal pressidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Adeguate e costanti politiche di prevenzione, a cui affiancare una puntuale azione di vigilanza e di controllo delle situazioni a rischio". Questo si legge in una nota della presidenza della Repubblica.
Napolitano sta seguendo, in stretto contatto con il Dipartimento della Protezione Civile, le operazioni di soccorso nei Comuni della provincia di Messina colpiti dagli ultimi eventi alluvionali. "Il Presidente della Repubblica - prosegue la nota - ha chiesto al Prefetto Alecci di rappresentare i suoi sentimenti di partecipe solidarietà e la sua vicinanza alle famiglie delle vittime e alle comunità colpite".

A commentare il nubrifagio e le frane in Sicilia ed in Calabria, il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Gian Vito Graziano: "Oramai siamo in guerra contro il dissesto idrogeologico. È una lotta impari. Per fronteggiare e vincere questa guerra dobbiamo assolutamente puntare sulla prevenzione e dobbiamo farlo presto""Dopo anni di totale assenza - continua Graziano - mi auguro che il nuovo governo dia priorità alla difesa del suolo. Abbiamo ascoltato le prime dichiarazioni del nuovo ministro dell'Ambiente Corrado Clini che ha preannunciato un tavolo per dare priorità alla difesa del suolo - prosegue Graziano - e speriamo che questo venga veramente messo in atto".
"Ci auguriamo che questo governo affronti il dissesto idrogeologico ed anche con tempestività. Si salverebbero vite umane, si difenderebbe il territorio e si creerebbero condizioni per uno sviluppo economico. Nell'arco di un mese in Italia abbiamo avuto frane ed alluvioni con decine di vittime. Invochiamo ancora una volta la prevenzione".

Da Siracusa parla anche il vicepresidente dell'Ordine dei Geologi Siciliani, Carlo Cassaniti: "Un drammatico film purtroppo già visto e che conosciamo anche troppo bene. Ma, nonostante abbiamo segnalato e segnaliamo da anni tutto in modo forte e chiaro alle istituzioni a vario livello, ad oggi assistiamo ancora all'assordante indifferenza della nostra classe dirigente. È evidente che la politica in tutte le sue forme non solo sottovaluta il fenomeno, ma soprattutto, si rende complice con la propria inerzia". "In questi anni noi geologi italiani abbiamo messo sotto i riflettori la problematica relativa al rischio idrogeologico - aggiunge - ma ancora non si decide, non si prendono le misure serie e concrete per migliorare le condizioni di sicurezza del nostro territorio nazionale".
Cassaniti, infine, lancia una proposta "al nuovo governo dei tecnici di Monti: nominare al ministero dell'Ambiente un geologo come sottosegretario, che assuma l'impegno di commissariare l'Italia per l'emergenza idrogeologica. Abbiamo dimostrato da Giampilieri in poi - conclude - che sappiamo assolvere anche alla funzione etica e sociale della professione di geologo che non è e non è mai stata una casta ma, invece, è ed è sempre stata, la forza di un gruppo al servizio della comunità e del territorio".

[Informazioni tratte da Ansa, Repubblica.it, Lasiciliaweb.it]

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23 novembre 2011
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