"Siamo qui per salvare vite e contrastare chi riempie di morti il Mediterraneo"
Parla l'ammiraglio Massimo Vianello, comandante del 29esimo gruppo navale impegnato nel'operazione di pattugliamento marittimo nel Canale di Sicilia
Ultimi arrivi di immigrati ieri a Pozzallo (Ragusa) e a Porto Empedocle (Agrigento). A Pozzallo sono arrivate 299 persone, imbarcate sulla nave "San Giusto" della Marina militare dopo essere state soccorse nel Canale di Sicilia. Tra loro anche i 46 stranieri prelevati il pomeriggio precedente da una motovedetta della Guardia costiera.
Intorno a mezzogiorno a Porto Empedocle è arrivato il mercantile liberiano Humboldt Bay, con a bordo 218 migranti recuperati nel Canale di Sicilia a circa 35 miglia a nord delle coste libiche...
"Siamo qui per salvare vite e contrastare chi riempie di morti il Mediterraneo" - "Noi siamo in mare, la nostra priorità è salvare vite umane e contrastare i trafficanti di carne umana, gli scafisti che hanno riempito di morti il Mediterraneo". A parlare con l'Adnkronos, ad un anno dall'avvio dell'operazione Mare Nostrum, è l'ammiraglio Massimo Vianello, comandante del 29esimo gruppo navale impegnato nel'operazione di pattugliamento marittimo nel Canale di Sicilia. Coordina da 700 a 1.000 uomini in prima linea nelle operazioni di soccorso dei migranti che tentano di raggiungere l'Europa attraverso la porta di Lampedusa e delle coste italiane.
Oggi per l’ammiraglio Vianello è l’ultimo giorno di comando dell'operazione Mare Nostrum, prima di tornare a La Spezia. Gli succederà il contrammiraglio Mario Culcasi, comandante delle forze di pattugliamento che hanno sede ad Augusta.
"A livello tattico-operativo - spiega Vianello - continuiamo il nostro lavoro: interveniamo sull'emergenza e ci confrontiamo con la realtà". Del resto, rimarca l'alto ufficiale, "i numeri parlano chiaro: 93.770 migranti salvati direttamente dalle navi della Marina Militare. Se contiamo le persone soccorse dai mercantili o da altre unità, si arriva a poco più di 150.000 persone". La guardia è alta contro i mercanti di morte: "Oltre all'attività di recupero dei migranti - rimarca l'ammiraglio - sono stati individuati dalla Marina 328 presunti scafisti".
Ma Mare Nostrum è anche, forse soprattutto, una "grande esperienza di umanità", perché "si tocca con mano la disperazione di migliaia di persone e si stende una mano. Si vedono donne incinte che affrontano il viaggio, persone paraplegiche che hanno avuto il coraggio di traversare il mare in condizioni meteo proibitive. Spesso vengono abbandonate al loro destino dai trafficanti di esseri umani. Molti altri, troppi, sono bambini o persone con gravi problemi di salute. Per gli scafisti sono i più deboli", la 'carne morta': "Sono i primi a essere gettati in mare dagli scafisti, i primi che noi salviamo".
"Ho visto molti bambini, accuditi dal nostro personale, disegnare nel ponte garage - racconta ancora l'ammiraglio Vianello - e mi porto dentro tante storie". Una su tutte resta impressa nel profondo, perché è la cifra di tutta una notte di lavoro per strappare uomini e donne dalla morte: "Mi rimarrà impresso il recupero di un barcone di eritrei che abbiamo rimorchiato nel bacino di nave San Giorgio. Quando sono entrati, hanno cominciato ad applaudire tutti. Era il loro 'grazie' per chi aveva sfidato tutto per salvarli dalla morte negli abissi".
Un impegno costante, 24 ore su 24: "Le navi dell'operazione Mare Nostrum pattugliano un'area di 71mila km quadrati, pari a tre volte la Sicilia", fa notare il comandante del 29esimo gruppo navale. Quanto ai flussi, "dipendono dalla stagione: abbiamo avuto un forte incremento durante l'estate dal nord della Libia e dall'Egitto. Altri barconi, in numero ridotto, prendono il mare dalle coste greche o turche. Negli ultimi giorni il trend sembra in diminuzione, ma i viaggi non si fermeranno".
Sette le unità impiegate nell'operazione Mare Nostrum: due pattugliatori, una fregata, una corvetta, una nave anfibia e, in caso di necessità, anche una nave rifornitrice. In alcuni periodi c'è stato anche un sommergibile. A bordo ci sono medici, sale operatorie, laboratori analisi, poliziotti per le identificazioni e interpreti e volontari di organizzazioni non governative che rinforzano le capacità sanitarie delle diverse navi.
L'operazione Mare Nostrum ha permesso di stanare e far arrestare centinaia di scafisti. "Spesso - spiega l'ammiraglio Vianello - sono persone che fanno parte di una vera e propria organizzazione. Altre volte, invece, sono reclutati sul posto. Ci sono diversi livelli, ma alcuni di questi trafficanti erano dei veri e propri criminali".
"Io e i miei uomini siamo orgogliosi di questa operazione - conclude l'alto ufficiale - nella composizione degli staff ci sono tanti marinai e militari che si offrono volontari. Affrontano i pericoli insieme a noi, ricompensati dal fatto che si riesce a salvare vite umane. Noi lo facciamo davvero".
[Informazioni tratte da Corriere del Mezzogiorno, Adnkronos/Ign]