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''Sono contrario ai medici che denunciano i clandestini''

Il presidente della Camera, Ganfranco Fini, ha pubblicamente bocciato l'emendamento leghista

13 marzo 2009

L'emendamento della Lega al decreto sicurezza che dà ai medici la possibilità di denunciare gli immigrati clandestini, continua ad alimentare dubbi e polemiche. All'indomani dell'annuncio congiunto di numerose sigle sindacali di medici, pronte a ricorrere alla Corte Ue contro l'emendamento (LEGGI), è stato il presidente della Camera Gianfranco Fini a esprimere perplessità a riguardo. "Non mi convince la norma del decreto sicurezza, che forse non ho capito bene, che obbliga il medico a denunciare i clandestini. Il medico ha il dovere di curare le persone e non di guardare se sono clandestine o meno. Per questo ci sono polizia e carabinieri".
Fini ha spiegato la sua opinione nel salotto di Bruno Vespa, 'Porta a porta', paventando "il rischio di patologie contagiose che si diffondono" se un clandestino che ne è affetto arriva in Italia e non può presentarsi a un pronto soccorso.

"Non si può dar vita a delle norme che ledano il diritto della persona, al di là del colore della pelle e della razza - ha detto Fini - perché questo è immorale e ingiusto. Altra cosa è il doveroso impegno delle istituzioni contro l'immigrazione clandestina". Il presidente della Camera ha poi aggiunto: "Mi hanno detto che non sono vere le notizie riportate dai giornali. Ma sarebbe di una gravità inaudita l'impossibilità di registrare all'anagrafe un bambino nato da una clandestina. Non lo possiamo condannare a essere un apolide. Un bambino fantasma. Il rispetto della dignità della persona viene prima di qualsiasi connotazione. Prima c'è l'uomo, poi c'è il clandestino".

[Informazioni tratte da Corriere.it, La Siciliaweb.it]

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13 marzo 2009
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