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"Sospeso e rinviato" lo sciopero dei benzinai

Era previsto per il 4-5 agosto, ma uno spiraglio aperto dal governo ha convinto i sindacati di categoria

28 luglio 2012

"Sospeso e rinviato" lo sciopero dei gestori degli impianti di carburanti previsto per il 4 e 5 agosto. Ad annunciarlo è stato il presidente della Figisc Confcommercio, Luca Squeri. "Il 15 settembre si fa il punto per verificare lo stato di avanzamento del percorso che è stato avviato con la firma del protocollo'', ha spiegato Squeri, sottolineando che il protocollo permetterà di esaminare le questioni sulle carte di credito "e di modificare l'attuale situazione" e il rapporto "tra gestori e compagnie petrolifere".
Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio Vincenti, "ha chiesto e ottenuto da tutte le compagnie la riapertura immediata dei tavoli negoziali di colore. A fronte di questo ha già riconvocato una riunione per il 15 settembre. In questa fase negoziale serve una risposta di principio sugli sconti: nessuna discriminazione e nessun onere per i gestori", ha spiegato dal canto suo Alessandro Zavalloni, segretario della Fegica-Cisl. Una decisione, evidenzia, presa "anche per rispondere positivamente alle sollecitazioni giunte dal presidente della Commissione di garanzia, Roberto Alesse".

"Vivo apprezzamento" è stato espresso dal presidente della Commissione di garanzia sullo sciopero, Roberto Alesse. Lo sciopero, ha sottolineato Alesse, avrebbe costituito "un serio pregiudizio alla mobilità dei cittadini, in un periodo contrassegnato da intensi esodi estivi". "Sono lieto che le stesse associazioni di categoria - ha sottolineato - abbiano riconosciuto il ruolo rivestito dall'Autorità di garanzia per il raggiungimento di tale risultato (certo non definitivo, ma significativo), avendo essa convocato tutti i protagonisti della vertenza ed essendosi proposta come soggetto di mediazione, non solo tra le parti sociali, ma anche tra queste e il Governo". Nel dare atto del senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria, ha rilevato Alesse, "intendo ribadire l'impegno dell'Autorità, verso una soluzione positiva dell'intera vicenda, ribadendo la piena disponibilità, alle parti sociali, a continuare nella proficua opera di mediazione e assicurando, tra l'altro, che sarà nostra premura rinnovare l'invito al Governo, affinché sia garante della prosecuzione della trattativa tra leassociazioni dei gestori e quelle società petrolifere".
Dunque, dalla prossima settimana si apriranno delle trattative con le singole compagnie petrolifere, sulle questioni sollevate dai benzinai. Si tratta di una serie di incontri dal cui esito dipenderà la programmazione di un eventuale nuovo sciopero o meno. Il 15 settembre, come è emerso dal tavolo del ministero dello Sviluppo Economico, cui hanno partecipato Faib, Figisc, Anisa Confcommercio e Fegica Cisl e Up, ci sarà poi un nuovo incontro per fare il punto della situazione. "In coerenza con le indicazioni del decreto legge liberalizzazioni - ha detto il sottosegretario De Vincenti - si riapre anche una fase negoziale che si svolgerà a partire dalla prossima settimana".

I motivi alla base dello sciopero dei benzinai (che inizialmente avrebbe dovuto essere di 3 giorni, poi sceso a 2 per l'intervento della Commissione di Garanzia per lo sciopero nei pubblici servizi) sono "accordi collettivi scaduti e non rinnovati, margini tagliati unilateralmente fino al 70%, licenziamenti forzati degli addetti alla distribuzione, rifiuto di adottare diverse tipologie contrattuali, discriminazioni sui prezzi che spingono fuori mercato migliaia di impianti senza possibilità di reazione, vendite autostradali totalmente cannibalizzate". Per le associazioni questi sono "solo alcuni dei comportamenti in aperta violazione delle leggi esistenti che l'industria petrolifera sta adottando sistematicamente, colpendo oltre 20.000 piccole imprese di gestione che occupano circa 120.000 persone e sostengono la sopravvivenza di altrettante famiglie".
Proprio per questo avevano invocato "l'apertura di un tavolo su questi argomenti e anche su iniziative come il discount dei prezzi della benzina, perché gli sconti nel week end ci portano a lavorare solo per due giorni a settimana e, se continuano, ci costringeranno a licenziare i nostri dipendenti".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Repubblica.it]

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28 luglio 2012
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