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"Su Termini Imerese niente allarmismi"

Massimo Di Risio, il patron di Dr Motor, in audizione all'Ars non riesce a convincere nessuno

27 febbraio 2012

Per Massimo Di Risio, amministratore delegato di Dr Motor, la società che ha rilevato la fabbrica Fiat di Termini Imerese, "c'è una forma di allarmismo generata ad hoc da qualcuno che ha interesse a bloccare l'operazione" ma "assicuro che la newco che opererà sarà fortemente capitalizzata con 20 milioni di euro liquidi, 80 mln di patrimonio e oltre 100 mln di finanziamenti bancari".
Nei giorni scorsi, Di Risio ha fatto il punto con la commissione Attività produttive dell'Assemblea regionale siciliana che ha convocato un'audizione alla quale partecipano anche delegazioni sindacali e alcuni sindaci del comprensorio.
"Siamo quasi certi di riuscire ad avviare la produzione a Termini Imerese entro la fine dell'anno. Nei giorni scorsi abbiamo presentato il nuovo piano industriale a Invitalia, una versione raffinata del precedente. Vorrei sottolineare però che l'azienda che sostituirà la Fiat nell'Isola è solida. Inoltre abbiamo chiesto un sostegno finanziario di 100 milioni di euro alle banche, che ci consentirà di operare in assolutà serenità nei prossimi anni anche in vista in una crescita futura senza l'obbligo di accedere al credito", ha continuato Di Risio, in audizione all'Ars.

L'imprenditore ha spiegato che intanto Dr "sta concordando con la Fiat il contratto di comodato dello stabilimento e con le aziende dell'indotto forme di collaborazione". Di Risio ha parlato anche di rapporti con la Bienne sud e con la Lear per la fornitura di sedili e ha confermato l'assunzione degli operai ex Fiat, secondo gli step del piano e la produzione a regime di 60mila vetture a Termini Imerese.
Infine, il patron molisano è tornato sulla questione dei presunti debiti che coinvolgerebbero l'azienda mettendo in ansia gli operai della fabbrica di Macchia d'Isernia: "Sono un pò una favola forse costruita ad hoc, un accanimento di qualcuno che ritiene che questa operazione non si debba fare. La nostra situazione di mercato è simile a tutte quelle aziende che operano nel mercato automobilistico in Italia".

Ma le rassicurazioni dell'ad della Dr Motor non sono bastate per placare i dubbi dei sindacati preoccupati dal mancato avvio dei processi di ristrutturazione dello stabilimento di Termini Imerese. Il problema maggiore, oltre alla mancanza di notizie dal ministero dello Sviluppo economico, rimane la mancanza di dialogo con il patron come sottolinea Vincenzo Comella della Uilm: "Noi abbiamo necessità di essere messi a conoscenza del piano industriale nei suoi dettagli. Se ci sono difficoltà siamo disponibili a fare fronte comune. Ma lui deve metterci del suo incontrandoci perchè con il silenzio non sta agevolando questo processo".
Tra le questioni più scottanti che rimangono sul tavolo per i sindacati c'è l'adeguamento delle vecchia linea di produzione in attesa dei nuovi modelli della Dr Motor. "Ancora - ha detto Giovanni Scavuzzo della Fim Cisl - da quando Fiat è andata via, non è stata avviata alcuna ristrutturazione all'interno dello stabilimento. Questo preoccupa perchè oltre a far slittare il processo di riconversione, in questi mesi non abbiamo avuto nessun contatto con Di Risio".
Per l'imprenditore molisano il mancato ingresso a Termini Imerese, però, sarebbe dovuto alla mancata sottoscrizione del contratto di comodato d'uso degli stabilimenti e ciò "impedirebbe il nostro ingresso in mancanza di alcun titolo". Per rassicurare i presenti Di Risio ha anche accennato alla possibilità, ancora da valutare, di far partire in un primo momento la produzione con scocche "già lastrate e poi, con un processo a ritroso, a produzione avviata, passare direttamente alla lastratura e verniciatura in loco". Su questa eventualità Giovanna Marano della Fiom preferisce "non esprimere giudizi finchè non vedremo la partenza della produzione. Resta lo stato d'ansia per il futuro su questo processo di riconversione. Tutto ciò che farà Di Risio - ha concluso - sarà accolto comunque in maniera favorevole e positiva".

"Le nostre preoccupazioni rimangono non fugate - ha commentato il presidente della commissione Attività produttive dell'Ars, Salvino Caputo - nonostante le rassicurzioni di Di Risio, sono passati tre mesi dall'incontro a Roma ma non mi pare che dall'incontro di oggi siano venute delle rassicurazioni. La prossima settimana incontreremo Invitalia perchè il silenzio del ministero ci preoccupa moltissimo".
"Non mi pare che Di Risio abbia sciolto i dubbi che in queste settimane sono circolati rispetto alla sua capacità finanziaria", ha aggiunto il deputato Pd Pino Apprendi. "Piuttosto, Di Risio ha considerato normale il ritardo accumulato per fare ripartire l'attività sospesa dalla Fiat dal mese di dicembre. Aspettiamo l'incontro che avverrà nei prossimi giorni in terza commissione con Arcuri, rappresentante dell'advisor e protagonista di tutta la trattativa, continua Apprendi, per completare il nostro giudizio. Condividiamo le preoccupazioni espresse dai rappresentanti sindacali e dei sindaci, sugli effetti negativi che possono esserci sul comprensorio,dovuti a ritardi e mancanza di chiarezza", ha concluso Apprendi.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

 

 

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27 febbraio 2012
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