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"Sui terremoti non vi diciamo più nulla"

Il presidente dell'Ingv Enzo Boschi: "Basta confusione, daremo solo dati semplici e comprensibili"

07 settembre 2010

"Basta fare confusione" intorno al rischio terremoti. Perché "i dati sulla probabilità che da uno sciame sismico possa generarsi un terremoto forte è bassissima e, comunque, sono dati che attengono alla ricerca scientifica. Dati che sono stati male interpretati, anzi non capiti".
A sottolinearlo è il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) Enzo Boschi, che avanza per questo la possibilità da parte dell'Ingv "di fornire da questo momento solo dati i più semplici possibili per non generare inutile panico".

Boschi, quindi, parla di "incomprensione ed errore da parte dei media e di quanti hanno voluto alzare polemiche" riguardo alle informazioni fornite dall'Ingv relativamente allo sciame sismico registrato in questi giorni nel reatino e nella zona dell'Aquila. "I dati forniti parlano di un 2% di previsione probabilistica che dallo sciame possa nascere un terremoto forte, ciò vuol dire - afferma Boschi - che nel 98% dei casi non accade nulla". "La colpa è dei giornalisti - afferma Boschi - e dei politici locali che hanno la responsabilità in caso di terremoti perchè non controllano le strutture, ma cercano di scaricarla. Poi ci sono coloro che sono desiderosi di apparire, e che trovano sempre qualcuno che voglia fargli fare uno scoop".
Se ogni volta che gli scienziati parlano di terremoti fra loro, ''persone incompetenti riferissero il confronto fra i ricercatori, le valutazioni e le opinioni che si scambiano gli scienziati, si creerebbe inevitabilmente un marasma. Insomma - dice senza mezzi termini Boschi - verrebbe fuori un casino. Ed è ciò che è successo. A cominciare dal fatto che si è gravemente confusa la differenza che passa fra una previsione deterministica ed una previsione probabilistica". "Comunque - taglia corto il geofisico - forse è il caso che diffondiamo solo dati semplici e comprensibili per tutti".
Boschi, quindi, tiene a precisare ancora una volta che "i terremoti non si possono prevedere in alcun modo". "Quello che si può e si deve fare è prevenire le conseguenze di un sisma. E in Italia la situazione del rischio sismico, cioè quali sono le zone maggiormente soggette a terremoti, già si conosce ma quello che accade è che in Italia non si fa nulla per la prevenzione". "Non mi stancherò mai di avvertire che contro un terremoto, ad oggi e in tutto il mondo, ci si difende - conclude il presidente dell'Ingv - solo con la prevenzione, con costruzioni fatte ad hoc, con criteri antisimismici. Bisogna costruire bene, attuare i dovuti controlli, la politica deve prendere le decisioni appropriate nella direzione della prevenzione".

La reazione di Boschi arriva dopo uno sciame sismico ripetutosi per tutta la scorsa settimana nell'area dei Monti Reatini, con epicentro tra Montereale, in provincia dell'Aquila, e Borbona, in provincia di Rieti, a profondità 9.7 km. Proprio in occasione di questo sciame, l'Ingv ha diffuso un documento alle autorità locali nel quale, sulla base di previsioni probabilistiche basate sull'innovativo sistema Etas (Epimedic Type Aftershock Sequens), gli scienziati dell'Ingv hanno valutato che, a fronte dello sciame sismico, ci sarebbe il 2% di probabilità che in quell'area possa verificarsi un terremoto di magnitudo 4 o di magnitudo superiore, e lo 0,1% di probabilità che si possa verificare un sisma di magnitudo 5.5 o di magnitudo superiore.

"Sconcertato e meravigliato" si dice il presidente di Assoconsumatori Italia, Alessandro Miano. "Sì, perché non è tacendo una notizia che si risparmiano conseguenze alla popolazione in occasioni di simili disastri".

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07 settembre 2010
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