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''Talpe alla Dda'': è cominciato il secondo grado

Processo d'appello per l'ex governatore siciliano Totò Cuffaro e l'imprenditore Michele Aiello

16 maggio 2009

Si è aperto venerdì, (15 maggio 2009), il processo d'appello al senatore Totò Cuffaro, ex presidente della Regione siciliana e attuale senatore dell'Udc, all'imprenditore della sanità privata Michele Aiello e ad altri 11 imputati: ex investigatori, medici e professionisti.
Il procedimento venne denominato "Talpe alla Dda", per via della rete di spionaggio realizzata, in Procura, attraverso la quale gli indagati riuscivano ad attingere notizie riservate sulle indagini in corso, fra queste quelle per la ricerca dei boss Bernardo Provenzano e Matteo Messina Denaro.
Il processo si è aperto davanti ai giudici della terza sezione della Corte d'appello di Palermo, presieduta da Giancarlo Trizzino.

L'ex governatore siciliano venne condannato dal tribunale a 5 anni per favoreggiamento e rivelazione di segreto d'ufficio. Il "Re Mida" della sanità siciliana, Michele Aiello, indicato come il prestanome di Provenzano in campo sanitario, aveva avuto 14 anni per associazione mafiosa.
La sentenza di primo grado, del 18 gennaio 2008, costrinse Cuffaro - che era stato comunque già sospeso dalla carica dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - a dimettersi (LEGGI).
La Procura ha fatto appello solo per le posizioni di Cuffaro, Aiello e dell'ex maresciallo dei carabinieri Giorgio Riolo, condannato a 7 anni per favoreggiamento, accesso abusivo al sistema informatico della Procura, rivelazione e utilizzazione di segreto d'ufficio, corruzione e interferenze illecite nella vita privata altrui. 

In questo primo appello il giudice della terza sezione della corte, ha ricostruito i passaggi che portarono all'apertura dell'inchiesta e all'incriminazione del presidente Cuffaro e dell'imprenditore Aiello. Quest'ultimo era presente in aula. Assente invece Cuffaro. Nella relazione il giudice Pardo ha parlato dell'intreccio che ci sarebbe stato tra esponenti delle istituzioni, carabinieri, politici e l'imprenditore Aiello, considerato dall'accusa l'interfaccia di Bernardo Provenzano.

[Informazioni tratte da Ansa.it, La Siciliaweb.it]

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16 maggio 2009
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