''The fabulous show of Fire!''. L'Etna ritorna a dare spettacolo con le sue sfavillanti lingue di fuoco
L'Etna, il vulcano più alto d'Europa, è ritornato a dare spattacolo. Continua l'eruzione cominciata la notte tra venerdì e sabato scorso con l'apertura di due bocche effusive, rispettivamente a quota 3.000 e 3.050 metri, sul versante orientale del cratere sud-est, il cui magma si riversa nella desertica Valle del Bove, lontano dai centri abitati e considerata ''serbatoio naturale''.
Già ieri mattina gli esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno compiuto un sorvolo a bordo di un elicottero della Protezione civile regionale per un primo esame del campo lavico che è risultato essere abbastanza complesso: la colata alimentata dalle due bocche che si sono aperte sul versante orientale del cratere di sud-est, ha compiuto 1.700 metri in direzione est e si è riversata nell'alta Valle del Bove, dove ha raggiunto quota 2.400 metri.
I ricercatori hanno compiuto anche una prima valutazione della quantità di magma esploso in oltre 36 ore: circa 300 mila tonnellate di metri cubi di lava con un tasso effusivo di 2,6 metri cubi al secondo. L'ispezione sul vulcano ha permesso di notare inoltre che dalla terza frattura lavica a quota 3.100 vi è una bassa attività esplosiva, in diminuzione rispetto alla giornata precedente.
Continua anche l'attività stromboliana a quota 3.100 sul versante orientale del cratere di sud-est, lungo la frattura eruttiva. L'attività ha dato luogo a un cono di scorie nel quale, secondo quanto rilevato dagli esperti con la telecamera termica, si aprono 3 bocche esplosive.
Dalla sera scorsa, inoltre, sul fronte meridionale è stata avvertita la caduta di cenere vulcanica, che è stata analizzata dai vulcanologi. L'esame ha permesso di rilevare che per la maggior parte si tratta di frammenti lavici definiti giovani, solo il 18% della composizione presenta caratteristiche cosiddette ''vescicolate''. Tutto questo lascia intendere che al momento non vi sarebbe risalita dalle parti più profonde del vulcano di magma fresco, bensì di lava vecchia che da molto tempo stazionerebbe sotto i crateri centrali.
E gli esperti dell'Ingv di Catania hanno compiuto un sopralluogo sul vulcano anche stamane. Le due bocche continuano ad alimentare il campo lavico con un tasso effusivo costante.
''Bisognerà attendere ancora qualche giorno - ha spiegato la dottoressa Sonia Calvari dell'Ingv di Catania - per capire con qualche certezza in più, di fronte a quale situazione eruttiva ci troviamo''.
E si è conclusa poco dopo le 18 di ieri la disavventura dei due giovani catanesi Salvatore di 24 anni e Sofia di 26, aiuto cuoco lui, fotografa lei, dispersi per tutto il pomeriggio sull' Etna. I due giovani sono stati rintracciati dai militari del soccorso alpino della Guardia di finanza. Attraverso i telefoni cellulari i militari li hanno intercettati e guidati verso la funivia, dove poi sono stati prelevati con un fuoristrada e portati a piano Provenzana. Salvatore e Sofia erano partiti ieri mattina, intorno alle 9, alla volta della colata lavica. Durante il tragitto, però, si erano smarriti ed avevano chiesto aiuto telefonando al 118.