''Tre di noi sono morti di sete''. Continua l'ondata di sbarchi che porta con se disperazione e morte

L'ondata di immigrati lungo le coste siciliane non accenna a diminuire. Un ondata lunga che in queste ultime settimane ha portato con se un preoccupante numero di tragedie. L'ennesima nella notte, raccontata da un folto gruppo di clandestini arrivati a Porto Palo di Capo Passero (SR), che hanno parlato di tre compagni morti e gettati in mare durante la traversata del Canale di Sicilia durata quasi due intere settimane.
Dopo dodici giorni di navigazione su un vecchio battello, il gruppo di 24 clandestini è approdato a Capo Passero. Sono immigrati di varie nazionalità, 18 somali, 4 eritrei, un nigeriano e un palestinese. Tra loro c'è anche una donna incinta. Ai marinai che li hanno soccorsi hanno raccontato che durante la lunga traversata hanno dovuto gettare in mare tre di loro, un bambino, un uomo e una donna, morti di stenti, senza più né cibo né acqua.

Durante la notte, altri 12 migranti sono stati sorpresi dai carabinieri appena sbarcati sulle coste di Pantelleria. La loro imbarcazione è stata trovata sugli scogli, a Nicà.

Ieri, una piccola imbarcazione con cinque immigrati era stata soccorsa sotto costa a Lampedusa. Alcune ore prima un natante con ventinove migranti a bordo, tra cui tre donne, era stato intercettato da una motovedetta della Guardia costiera a circa 40 miglia a sud dell'isola. A dare l'allarme alla sala operativa della Capitaneria di Porto di Palermo era stato un mercantile battente bandiera della Georgia che aveva incrociato gli extracomunitari mentre navigava nel Canale di Sicilia. La notte scorsa, invece, erano giunti quarantotto extracomunitari in tre diversi sbarchi tra la Sicilia orientale e Lampedusa.