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"Tremonti i cialtroni li cerchi altrove"

Raffaele Lombardo risponde al ministro del Tesoro che ha sottolineato l’incapacità delle regioni del Sud di spendere i fondi europei

03 luglio 2010

Al sud sono state stanziate risorse comunitarie, nel 2007-2013, pari a 44 miliardi. Di questi ne sono stati spesi solo 3,6 miliardi ''per colpa della cialtroneria di chi prende soldi e non li spende''.
Ad affermarlo è stato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervenendo ieri all'assemblea della Coldiretti, e spiegando di aver incontrato l’altro ieri il commissario per i fondi europei. “Siccome i soldi per il mezzogiorno saranno di più e non di meno nei prossimi anni non si può continuare con questa gente che sa protestare e non sa dare servizi per i cittadini”, ha aggiunto il ministro.

“Condividiamo quello che ha affermato il ministro Tremonti, cioé che è stata spesa una minima parte dei fondi comunitari. Piuttosto che recriminare, sarebbe opportuno appurare di chi sono le responsabilità per la mancata spesa e della mancata riprogrammazione dei fondi". Questa la risposta all’affondo di Tremonti del vicepresidente della Regione siciliana con delega all'Economia, Michele Cimino. "Facendo un'analisi attenta - ha aggiunto l'assessore - sicuramente emergerà che le responsabilità non sono riconducibili soltanto alle Regioni, ma anche all'Anas, alle Ferrovie dello Stato, ai ministeri che, con i ritardi e i cavilli burocratici, hanno contribuito alla mancata spesa dei fondi. E' auspicabile la costituzione di una commissione d'inchiesta che accerti le responsabilità di ognuno ed in particolare di Anas e Ferrovie". "Con spirito di massima collaborazione - ha concluso Cimino - si dica la verità fino in fondo, ci si rimbocchi le maniche per spendere sino all'ultimo euro, per lo sviluppo delle Regioni maggiormente colpite dalla crisi".

Per rispondere al ministro dell’Economia, il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, non ha usato la stessa “diplomazia” del suo vice: "Sui fondi europei i cialtroni vanno cercati altrove".
Lombardo, rispondendo a Tremonti tramite un posto nel suo blog, ha rincara la dose scrivendo: "Certo, un'attività di sprone maggiore è indispensabile nei confronti dei centri di spesa locali e periferici, ma in questi anni abbiamo avviato un percorso virtuoso di riforme rivoluzionarie, strutturali e culturali, dal quale ormai non si torna indietro. Non abbiamo più occasioni da perdere e non abbiamo alcuna intenzione di farlo".
Il governatore ha poi precisato: "La spesa nell'ultimo biennio o meglio la spesa insufficiente, risente della inadeguata programmazione a monte, certo non riferibile alla mia esperienza di governo. I criteri di spesa dell'Ue prevedono che, per l'erogazione effettiva dei fondi, la Regione sia in possesso di un parco progetti cantierabili che certo non si crea in poco tempo, nonostante le volontà politica. L'assenza di opere immediatamente appaltabili - dice - da parte della Regione ma anche e soprattutto degli Enti locali ha determinato il rallentamento della spesa sul versante delle opere infrastrutturali".
Il governatore fa un esempio che riguarda la riconversione dello stabilimento Fiat di Termini: "Con i Fas - afferma - la Regione può contribuire liberamente alla riconversione, mentre con i fondi comunitari ciò non è possibile, poiché non programmata per tempo".

"Per quanto attiene la stabilizzazione dei precari, è evidente a tutti che si tratta di precariato creato prima dell'avvento di questo governo, - ha aggiunto Lombardo - ed in molti anni di sprechi e clientele, cui tutti, da destra e sinistra, passando per il centro, hanno partecipato". Secondo il presidente della Regione: "Recuperare fondi  per chiudere questa partita, vietando ogni forma di nuovo precariato, è un atto di buon senso, sia politico che di strategia economica".
"Stabilizzare definitivamente oltre 22mila precari significa dare certezze ad altrettanti nuclei familiari - ha scritto infine Lombardo - e distoglierli dal ricatto di certa politica che, di rinvio in rinnovo, tiene sulla corda migliaia di famiglie che lavorano, producono e potrebbero, anche grazie alla stabilizzazione, alimentare la ripresa della spesa al consumo con evidenti ricadute positive in un periodo di crisi internazionale che non ha determinato certo il governo siciliano ma di cui la Sicilia soffre più di altre regioni".
Per il governatore insomma: "La valutazione va dunque fatta non solo sull'immediato, ma tenendo anche conto delle ricadute che ogni decisione genererà nel medio e lungo termine".

[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it]

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03 luglio 2010
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